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Francesco Rosetti In ordine puramente casuale the Prestige Tutte le ambiguità della riproducibilità tecnica colta nel suo atto di nascita: Illusionismo ed elettrificazione, corpi resi virtuali, almeno agli occhi del pubblico, con conseguenze terribili. Lincipit di Michel Caine fatto proprio dalla sceneggiatura e reso strumento della scrittura registica. Il paradosso della Lettera rubata di Poe al cinema. La colpevolezza del cinema risiede nel suo essere unarte troppo plausibile. the Departed Rilettura di tutto l ultimo Scorsese: un regista che si confronta sempre più serratamente con il più difficile tra i metageneri di Hollywood: il kolossal. Epos nelle giunture del racconto. I personaggi sono ridotti a meccanismi proprio in quanto privati di umanità e inconscio e ridotti a meccanismi. Nicholson lo capisce e non fa il clone di De Niro (la nevrosi), ma direttamente il joker (il fool). Lettere da Iwo Jima E quasi scorretto separarlo dal gemello Flags of our fathers. Non si può non tenere contodella volontà di Eastwood di compiere un colossale scavalcamento di campo, cambiando per la prima volta in corsa il punto di vista riguardo alla guerra. Lettere da Iwo Jima, ovvero catturare lo sguardo altro, mantenendone alterità e affinità. Il finale è giustamente uno sguardo in macchina come assunzione di responsabilità spettatoriale the Queen Riflessione sottilissima sullufficialità dellimmagine. Frears, approfondisce da storico dellarte largomento cogliendo il passaggio dallo State Portrait, cui la sovrana resta fedele,e la nuova mitologia popolare, il divismo come nuova forma del mito, cui anche Elisabetta si deve consegnare. E dietro questo le immagini di repertorio, unideologia dello sguardo in azione e la politica (Blair), che di questo gioco dovrebbe essere artefice e invece ne è, a sua volta, giocata la Città proibita Altro film sul potere, che gela e virtualizza i corpi nella perfezione minerale di vesti e armature. La città proibita diventa un luogo fantasmatico, regno di ombre e voci degno dellOverlook hotel, dove i personaggi sono catafratti e soffocati. Nemmeno il disastro finale sembrerà poter incrinare le regole ferree del gioco del potere. Zhang Yimou evoca Ejzenstein e Kurosawa, per dare possanza tragica al wuxiapian di ambientazione storica Sorpresa Still life Regia di accenni drammaturgici. La natura morta torna al suo significato anglosassone di vita sospesa, colta in un trasalimento in una sospensione. Una città morta come disagio della modernizzazione in Cina e nel mondo. La fine della struttura urbana come ripensamento della forma urbis. Finale con un filo in sospensione. Come i personaggi. Come la struttura aperta del film. Bluff E va bene che in Italia nessuno rifletta sullimmagine con la geniale radicalità di Tarantino o sul genere con la forza di un Nolan. Va bene che la grana dellimmagine non sia nemmeno paragonabile ad un orientale. Ma, a parte le solite lodevoli eccezioni (Sorrentino e Olmi, per chi scrive) come recensire il nulla registico che promana dalle parti nostre. Sul bluff questanno do un ex aequo tra vecchi maestri (Monicelli e le sue pose nel deserto), giovani leoni ultraquqarantenni, Veronesi e Manuale damore 2 e new entries come il Brizzi di Notte prima degli esami oggi. Ma lelenco potrebbe continuare Marco Giallonardi INLAND EMPIRE Il cinema come non lo avete mai visto, pieno di sentieri tortuosi e cunicoli impervi, moltiplicazioni e sensi da indagare. Servono anni di riflessione e sapienti aperture al compromesso per accettare la deriva filmica di Lynch. Serve coraggio e intelligenza per accettare la fine del cinema e il ritorno allimmagine pura (e piena). gli Innocenti Da dove non ti aspetti, da quella terra del Dogma e della sperimentazione, arriva un capolavoro, duro e puro, geometrico ed appassionante come non se ne vedevano da anni. Anche a costo di sembrare un po semplice, in alcune soluzioni. Ma con la certezza di riempire il cuore e il cervello. il Piacere e lamore Contro le mode e contro il mercato, Ceylan riscopre il senso del cinema nel vuoto della parola e nel tempo rarefatto dei sentimenti. Uno dei pochi film dautore, lentissimi, che sa riempire limmagine svuotandola del movimento. Magistrale, nel saper emozionare con gli scarni, minimi mezzi che il cinema ha sempre più il dovere di riscoprire e utilizzare al meglio. Nuovomondo Il cinema italiano che volevamo vedere da tempo: grandi ambizioni e pochi errori, cinema dautore e fenomenale prova da regista. Una risorsa per il futuro, se sapremo nobilitarlo nella giusta maniera ed evitare che fugga definitivamente dallItalia (come dargli torto, daltronde?). Grindhouse - a prova di morte Seppur violentato nella sua forma originale double feature, che in Europa avrebbe funzionato molto meglio che negli States, lultimo Tarantino spinge ancora più in là la ricerca sul significante del cinema, lasciando solo brandelli di storie e giochi autoreferenziali a dare un senso allesistenza e alla settima arte: come dargli torto, nellera del prendersi troppo sul serio e cercare ancora i classici filmoni di una volta (alla faccia della polemica pietosa sul cinema italiano di oggi)? Tutti gli altri grossi titoli di cui non posso parlare perché non ho visto (e che quindi non so neanche elencare ). Bluff la Festa del Cinema di Roma e gli orrendi panettoni con cui ha cercato di darsi un tocco glamour, primo fra tutti il manicheo e scorretto ultimo Martin Scorsese, the Departed, latrato finale di un autore che non ha saputo adattarsi al mutare del tempo e che prova a fare il verso a se stesso riuscendo solo a dimostrare quanto a Oriente ci abbiano superato da decenni (andate a vedere Infernal Affair, e capirete di cosa sto parlando ). Sorpresa il cinema italiano che fatichiamo a vedere, perché contrastato da un sistema produzione / distribuzione da tritacarne e da una logica commerciale (vedi anche cattivo gusto) imperante - il riferimento è al bellissimo Apnea di Roberto Dordit, emozionante thriller anonimo resuscitato dalloblio del baratro dei finanziamenti pubblici a fondo perduto. Adriano Ercolani the Prestige Luniversale tema del doppio sviscerato attraverso lossessione per il suo lato più oscuro ed ambiguo: apparire è essere. Nolan strabilia col suo personale discorso stilistico, elegante ma mai ricercato, e ci regala un film da capogiro. Miami vice Arrivato con Collateral alla massima stilizzazione della sua ricerca sullimmagine, a Mann non restava che provare a far esplodere la forma filmica. Il risultato è un film straripante certo, ma anche denso e doloroso come pochi. Il controllo dello spazio scenico nella scena iniziale nella discoteca è da antologia. Lady in the water M. Night Shyamalan compie una delle operazioni più coraggiose da anni a questa parte, scoprendo le carte del suo cinema favolistico in unopera totalmente sincera. Raccontare ed ascoltare con il cuore: questa è la via verso la democrazia. Sarà anche retorico, ma è assolutamente vero. Come sempre grandioso Paul Giamatti. il Vento che accarezza l'erba Limpegno civile di Ken Loach continua a stupire ed insieme a commuovere. Il racconto di uomini qualunque diventa la Storia, dove le idee - non gli idealismi - purtroppo si affermano col proprio sangue. Il seguito ideale di Terra e libertà, ma più equilibrato tra esposizione delle tesi ed eleganza della messa in scena. When the levees broke: a requiem in four acts Visto a Venezia e purtroppo inedito in sala, il documentario-fiume di Spike Lee sulla devastazione di New Orleans è una geniale sperimentazione sulla narrazione dei fatti, oltre che solito e tagliente lavoro di denuncia di un sistema americano ancora troppo bianco. Sorpresa Requiem Perfetta rappresentazione della castrazione sociale in tutte le sue dimensioni, dalla familiare a quella sociale. Il diavolo è nellottusità e nellincomprensione che ci circonda: questo fa davvero paura. Bluff Dreamgirls Se questa è la strada che il nuovo musical contemporaneo ha intrapreso, speriamo sia una strada chiusa Emanuele Boccianti In ordine istintivo Little miss sunshine Esiste ancora un altro modo di fare commedia nel cinema anglosassone, allincrocio tra Alexander Payne, Wes Anderson e Ben Stiller. Questo film dovrebbe stare sia nella top five sia tra le sorprese. Lettere da Iwo Jima Ogni film di guerra, ormai, dovrebbe porsi la domanda sulla propria legittimità ad essere. Eastwood, sul lungo termine, dimostra che si poteva ancora dire qualcosa, al cinema, della Seconda Guerra Mondiale. La macchina da presa nelle sue mani è una katana elegante e compassionevole. the Departed Prendetelo voi un action movie di Hong Kong, intelligente ma non raffinato, e provate a trasformarlo in una febbrile narrazione tragica sul bene e sul male. Scorsese è il gigante sulle spalle del gigante John Woo. the Prestige Intrisa di romanticismo steampunk, la nuova prodezza di Nolan è un racconto sullincontro tra luomo del 19esimo secolo e luomo del ventesimo. Che diventano gli elettrodi tra i quali scocca la scossa che anima il nostro millennio. Zodiac Per fortuna Fincher ci ha sorpreso ancora una volta, ed è già molto per uno che ha fatto quello che ha fatto lui. E forse ha fatto anche qualcosa che bisogna far passare del tempo per capirlo fino in fondo. Se cè un film che, appena uscito, già mostra credenziali di eccellente invecchiamento, è questo. Ne riparleremo. Sorpresa La Sconosciuta, magari a pari merito - magari no - con le Vite degli altri. Il primo indica una via autonoma e autoriale al tempo stesso al noir italiano; il secondo splende di una interessante luce sobria, quasi fino allultima scena. Bluff Lamico di famiglia La dimostrazione della effimera qualità pirotecnica della forma di Sorrentino, che scompare dalla retina alla scena successiva, mancando un aggancio narrativo che possa dirsi tale. INLAND EMPIRE La lancinante ammissione che io sono troppo indietro rispetto a Lynch, o che lui è troppo in là rispetto a se stesso. Entrambe queste ipotesi giustificano la mia percezione del film come bluff. Lady in the water La morale senza la favola. Grindhouse - a prova di morte Tarantino? Nel 94 lo si è salutato come un genio. Avevo ventitrè anni. Se ne avessi ventitrè adesso, farei la stessa cosa per Grindhouse. Ne ho trentasei. Piero DAscanio In ordine di preferenza the Prestige Il film dellanno. Riconcilia con unidea di cinema primordiale, fatta di magia, trucco, sbalordimento, fantasia. Almeno in superficie. State guardando attentamente? Perché qui si tratta invece di sofferenza, sacrificio, crudeltà, follia. Il capolavoro di un autore già grande. Zodiac Mai conferma fu più piacevole. Fincher ribadisce il suo magistero Noir proprio abbandonando il barocchismo registico che lha reso grande. Il risultato è un film coraggiosissimo, forse imperfetto - lo vedremo nel tempo - ma sicuramente memorabile. Il detective di Ruffalo passa direttamente in antologia. i Figli degli uomini Appassionante e ispirata parabola futuribile. Opera di potenza squisitamente visiva, indovina una scansione ritmica perfetta e emoziona fino allultima inquadratura. Attenzione, perché lo sfoggio registico è di primissimo livello. Lettere da Iwo Jima L'umanesimo che pervade il cinema del grande vecchio di Hollywood lascia senza parole. Sembra incredibile, eppure qui c'è aria di Renoir. Forse, finalmente, anche la Seconda Guerra Mondiale ha avuto la sua Grande Illusione. Little miss sunshine In questa splendida stagione Noir, si sentiva il bisogno di unincursione comica di livello: ebbene, lepopea di questi due giovani esordienti vi lascerà senza fiato dalle risate (e non solo ). Sorpresa la Sconosciuta Tornatore approda nuovamente alle tinte fosche dei tempi di una Pura formalità, indovinando uno dei suoi film migliori. Senza i vezzi autoriali che rendono spesso il suo cinema insopportabile, sta dentro al genere con grande padronanza narrativa e precisa aderenza stilistica. Bluff Ozpetek? Muccino? Tarantino? Forse tutti e tre. Ma nulla in confronto ad INLAND EMPIRE di David Lynch, clamoroso e cocentissimo passo falso di uno dei grandi del cinema contemporaneo. Giuliano Tomassacci la Sconosciuta Tutta la sintassi e la poetica del regista siciliano sono chiamate a raccolta in un thriller dellossessione, forte di un progetto narrativo densamente elaborato. Il riferimento a Hitchcock trova conferma nello svolgimento di sceneggiatura: delegare allultimo blocco limbastitura legale dimostra una comprensione sottile delle dinamiche care al maestro del brivido. i Figli degli uomini La dimostrazione che la fantascienza al cinema può ancora vivere di nobili intenzioni. Il tempo continuamente ribadito dal piano sequenza collima lattenzione spettatoriale con lemergenza demografica che muove il film. Non cè spazio per indulgenze vanesie nelleffetto speciale e nello sforzo produttivo per mostrare pedantemente lidea del futuribile. Eppure la si avverte con fragranza. the Departed Teoria scorsesiana pura. Anche se pericolosamente limitrofo ad una routine linguistica che odora di professionalità e non più di genio, resta indubbia la cromosomica costante di un cinema altissimo e di una concezione del mezzo totale, tecnicamente e storiograficamente. Il terzo polo nella saga dei clan di malaffare dopo Quei Bravi Ragazzi e Casino. LAlbero della vita Un fascino ipnotico e un portamento di regia che non lasciano indifferenti. Film concentrico, che viaggia dentro se stesso mimando lascesi del protagonista. Il requiem stavolta è per una favola, scritta e moltiplicata nel tempo. Peccato per le frequenti leccature. Musica (di Clint Mansell) e fotografia (di Matthew Libatique) fondamentali e di rilievo. Anche libero va bene Kim Rossi Stuart, al suo esordio dietro la macchina da presa, si concentra su quello che meglio conosce, la recitazione. La sua opera prima vibra spontaneamente dei fremiti umani dei protagonisti e lo spazio campo diventa teatro di guerra di sentimenti, emozioni, fratture e riconciliazioni. Lui e la Bobulova simpegnano ed eccellono in un gioco al massacro di bravura. Maurizio Di Lucchio Babel Il film che rappresenta la modernità, il modo in cui si incrociano i destini del consorzio umano. Una possibile forma visiva della teoria per cui una farfalla che sbatte le ali a un capo del mondo può provocare un uragano nell'altro. I film a tesi, di solito, sono pretenziosi e freddi. Questo gronda sangue, è necessario, apre una porta dorata sulla capacità di osservare il pianeta e com-patirlo. le Vite degli altri L'anno scorso era stato Nanni Moretti con Il caimano a stupirci sulla possibilità di catturare su pellicola gli indissolubili legami che si annodano tra la vita privata delle persone e il virale e perpetuo condizionamento che proviene da ciò che è politico. Quest'anno è toccato a questo piccolo capolavoro, che a differenza del film morettiano arriva a sondare nel profondo l'effetto più devastante del potere sulle vite degli altri: la solitudine. il Vento che accarezza l'erba Lindipendenza dellIrlanda vista da un inglese, da uno dei carnefici, ma con la partecipazione di una vittima. Non finiremo mai di apprezzare la capacità di Ken Loach di andare a scavare nelle pieghe intime di tutti i perdenti del mondo e restituirci alcune delle verità più preziose. lAria salata Cinema italiano di qualità, coraggioso, fresco, capace di andare in profondità su un tema difficilissimo come labbandono. Un esordio importante che fa ben sperare. Paradosso vuole che sia un film che si fa amare perchè riesce magistralmente a mettere di cattivo umore. Little miss sunshine La perla indipendente dellanno. Ironico, grazioso, divertente, commovente, mai scontato. Un road movie costellato da alcuni personaggi indimenticabili figli di unumanità sin troppo malata. Sorpresa Breakfast on Pluto Incredibile. Fare un film per molti versi identico a quello che ti ha portato al successo (La moglie del soldato) e riuscire di nuovo a fare breccia nel cuore di chi lo guarda. A volte Jordan riesce a disegnare dei personaggi che riescono a sintetizzare tutte le contraddizioni di un popolo e di un periodo storico. Gliene siamo grati. Bluff Flags of our fathers Ogni film del vecchio Clint porta con sè un carico enorme di aspettative, è vero. Ma non basta a spiegare la battuta darresto di questo lavoro. Una pellicola retorica e svogliata, che fa il verso a Salvate il soldato Ryan, non ha molto da dire e stranamente procede in maniera confusionaria e disordinata. Michele Alessandrelli the Departed Un nuovo Scorsese, perdita del centro, fine del protagonista assoluto, trionfo del conglomerato e della rete. the Prestige Mai come in questo film la semplicità di un destino e di una vocazione è apparsa tanto enigmatica, dolorosa e lontana dalla facilità. Centochiodi Una bella provocazione narrativa ed estetica contro il carattere autoreferenziale e sterile di tanto sapere cartaceo. Lettere da Iwo Jima Il titolo di un bel libro di Ivan Morris, grande yamatologo, commenta prefettamente questo magnifico film: La nobiltà della sconfitta. le Vite degli altri Il socialismo mancato e quello che si è imposto. La metamorfosi di un aguzzino della Stasi che passa per una travolgente, imprevedibile e incontenibile immedesimazione nelle vite spiate. Sorpresa Little miss sunshine Cura dei dettagli, strepitose performance attoriali, gag esilaranti e indimenticabili, e soprattutto riconciliazione di una famiglia nel dolore, nella sconfitta e nellumiliazione fanno di questo film un vero gioiello, già assurto allo status di cult. Bluff Grindhouse - a prova di morte Irritante e compiaciuto, scritto senza alcun senso del comico e del tragico, esibisce chiappe e nonchalance seduttiva a più non posso. Tarantino sembra citare e copiare quelli che citano e copiano lui. Paola Galgani le Vite degli altri Perché quellaria si respira ancora a Berlino Est. Babel Perché la sua vena apocalittica è tangibile ovunque. Azur e Asmar Perché anche con lanimazione si può fare poesia. lArte del sogno Perché ho sempre sognato un cavallo di pezza. the Prestige Perché anche il regista gioca tra illusione e realtà. Sorpresa Little miss sunshine Perché conferma che tutto sta nelle idee (prima che nei soldi). Bluff Grindhouse - a prova di morte Perché autoreferenziale e a tratti noioso. Simona M. Frigerio 1) Red road Lo sguardo degli altri. 2) Lettere da Iwo Jima Le ragioni degli altri. 3) Breakfast on Pluto Altri amori. 4) the Departed L'altra metà dell'io. 5) Zodiac L'altra verità Ilario Pieri 1) the Prestige 2) INLAND EMPIRE 3) Lady in the water 4) Spider Man 3 5) Bobby Sorpresa lAria salata, Dopo il matrimonio Bluff la Sconosciuta, Number 23, Correndo con le forbici in mano Stefano Finesi il Vento che accarezza l'erba the Departed the Queen le Vite degli altri i Figli degli uomini Sorpresa XXY Bluff Quattro minuti Luca Persiani In ordine alfabetico Black book Grindhouse - a prova di morte Miami vice le Vite degli altri Zodiac Sorpresa la Sconosciuta Bluff INLAND EMPIRE |