Dicembre 2002
a
cura di Stefano Finesi |
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martedì
31 dicembre
Grande clamore suscita la proposta di Domenico Procacci di lanciare
un laboratorio gratuito aperto a 10 giovani, dove si imparerebbe
regia, produzione e quantaltro riguarda il fare cinema. Liniziativa
è sicuramente unica in Italia, dal momento che non si appoggia
a finanziamenti statali ma allo stesso tempo ha il coraggio di non
far tirare fuori una lira ai futuri studenti-praticanti: tuttavia
rimane qualcosa di assolutamente nebuloso nella proposta, almeno
a leggere la presentazione sul sito della Fandango, di cui riportiamo
uno stralcio: Il laboratorio, data la sua caratteristica
di prototipo, si articolerà principalmente in base alle esigenze
a ai desideri dei partecipanti, piuttosto che sulla base di un piano
di studi classico e rigido. Noi cercheremo di proporre un percorso
didattico, ma fossimo in voi non ci scommetteremmo la testa! Per
questo motivo gli aspiranti allievi dovranno fornire, in fase di
selezione una breve descrizione del modo in cui imposterebbero il
corso descrivendo, quindi, le proposte i desideri e le proprie aspettative.
Non è un vivaio! Non vogliamo allevare registi o produttori
con cui lavorare domani, non possiamo escluderlo certo, semplicemente
però pensiamo farebbe bene a noi e a chiunque altro lavora
nel settore che nuovi registi e nuovi produttori si affaccino sulla
scena. Non è un Master di alta specializzazione! Non verranno
rilasciati attestati di sorta e non ci sono stage da svolgere presso
la più importante delle Majors
è solo un esperimento
che coinvolgerà dieci di voi disposti a mettersi in gioco
per un lungo, ed economicamente improduttivo, anno
.
Insomma, 10 persone dovrebbero rischiare un anno della loro vita
senza nessun tipo di garanzia e di progettualità, a fare
qualcosa che nemmeno Procacci, come candidamente ammette, sa bene
cosa sia. È il cinema italiano, bellezza
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sabato
28 dicembre
Muore nel suo appartamento di Manhattan, a 81 anni, George Roy Hill,
affidabile e poco prolifico artigiano del cinema hollywoodiano,
regista di film come La stangata, Butch
Cassidy, Il temerario e del sottovalutato Il mondo
secondo Garp. A seguirlo, 10 giorni dopo, sarà Conrad
L. Hall, il direttore della fotografia che per lui aveva firmato
proprio Butch Cassidy, oltre
uno stuolo di gemme degli anni settanta (Nick Manofredda,
Il giorno della Locusta, Il maratoneta) e i più
recenti film di Sam Mendes, American
beauty e Era mio padre
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venerdì
20 dicembre
Mentre Alberto Francesconi dellAgis denuncia il progressivo
assottigliamento del FUS, il Fondo Unico dello Spettacolo, unaltra
notizia completa la strategia di occupazione-devastazione dellamministrazione
pubblica riguardante il cinema: Pupi Avati (ma non stava già
a RaiSat?) è stato nominato presidente di Cinecittà
Holding, e a sedere con lui nel nuovo cda sono anche Francesco Alberoni
(ma non stava, ahinoi!, già alla Scuola Nazionale di Cinema?
La sua competenza in materia di cinema è evidentemente sterminata
),
Alessandro Usai (già collaboratore del ministro Urbani per
la riorganizzazione del settore cinema) e Marcello Veneziani, ossia
lunico intellettuale di destra, che da qualche parte tocca
infilarcelo sempre. Ho ricevuto dal ministro una missione:
trasformare il disamore del pubblico verso il cinema italiano in
amore: dopo questa dichiarazione angelico-messianica di
Avati, sono attese entusiastiche conversioni di massa. |
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venerdì
20 dicembre
Annunciate le candidature ai Golden Globe, i pre-Oscar assegnati
dalla Hollywood Foreign Press Association. Poche novità sui
titoli, inquietante la concentrazione di nomination in casa Miramax,
che detiene ormai una sorta di monopolio dei premi americani: Chicago,
The Hours e Gangs
of New York raccolgono infatti ben 19 segnalazioni, contro le
sole tre di un colosso come la Dreamworks, che vanta anche il Di
Caprio bis di Prova a prendermi
di Spielberg. Bella sorpresa per il nuovo film di Spike Jonze,
Adaptation - il ladro di orchidee,
terzo per numero di candidature, e doveroso ingresso de I Simpson
come migliore serie comica televisiva, dopo 13 anni di indefessa
(ed esilarante) militanza sul piccolo schermo. Il Pinocchio
di Benigni non è in lizza come miglior film straniero (qui
manco Harvey Weinstein ha potuto fare niente
), titolo a cui
aspirano Balzac and the Little Chinese Seamstress (Francia),
City of god (Brasile), Il
Crimine di Padre Amaro (Messico), Hero
(Cina), Nowhere in Africa (Germania) e Parla
con Lei (Spagna).
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venerdì
20 dicembre
Franco Bernabè, presidente della Biennale di Venezia, è
fuori dai gangheri: Non vogliamo più subire lo strozzinaggio,
anzi il ricatto degli alberghi del Lido, i cui costi sono insostenibili
per tutti. Detto fatto, De Hadeln, direttore della Mostra
del Cinema, viene mobilitato per cercare unaltra sede al più
grande film festival italiano, ovviamente nella stessa Venezia,
ricca, comè noto, di sale e di ampi spazi da occupare
Messo da parte quel po di malinconia per la consueta (e certo
caotica e malfunzionante) atmosfera del Lido, ci si chiede che senso
abbia questa proposta, in parte legittima, ma del tutto irrealizzabile,
malgrado lapparente plauso generale di quel mondo del cinema
stanco di pagare un caffè fino a 5 euro. Non basterebbe,
seguendo la linea già inaugurata da Barbera (che ha trasferito
al Casinò molti degli spazi prima appaltati allExcelsior),
condurre una battaglia sul campo traslocando il traslocabile? Aspettiamo
trepidanti una bella arena sotto le stelle a Piazza San Marco. |
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giovedì
19 dicembre
Lattesissima anteprima italiana di Gangs
of New York, si svolgerà a Roma presso lAuditorium
nuovo di zecca di Renzo Piano. Lannuncio, spacciato come sorta
di inaugurazione-bis per la nuova e fastosa struttura della capitale,
lascia vagamente perplessi. La prima di Gangs
of New York è la conferma di una vocazione multidisciplinare
dell'Auditorium - sostiene placido Goffredo Bettini, amministratore
delegato di Musica per Roma -. Questo appuntamento ha il significato
di unificare l'artigianato antico di Cinecittà e la valenza
mondiale di una struttura come il Parco della Musica.
Verrebbe da chiedere a questi signori perché non spostare
il loro prossimo concerto di musica classica al Cinema Trianon,
ad esempio, o al Warner Village, visto che loperazione contraria
è vista come perfettamente legittima. Lauditorium,
infatti, andrà attrezzato ex novo per la proiezione, oltre
al fatto che la sua acustica (concepita per la musica dal vivo)
andrà ampiamente corretta per limpianto sonoro da sala
cinematografica e quindi modificata con una serie di ovattature
alle pareti, come ammette Bettini. A chi giova tale sperpero
di tempo e soldi e quali risultati può dare? Vale la terribile
regola doro: tutti, indifferentemente, possono parlare e scrivere
di cinema e possono inoltre maneggiarlo a piacimento al di fuori
di ogni contesto, in quel far west culturale riservato alle discipline
che chiamare arte fa ancora trattenere una risata a
troppa gente.
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sabato
14 dicembre
Hollywood, per una volta, contro la censura dei film. Il singolare
avvenimento riguarda la catena home video CleanFlicks, che noleggia
a famiglie timorate videocassette depurate da ogni possibile scena
di sesso e violenza: loperazione si è rivelata un successo
e ha generato ben altri 13 marchi di cassette pulite,
con la conseguenza di scatenare le ire delle majors, che sono ricorse
a vie legali. La risposta della controparte è lapidaria:
Questa è lipocrisia di Hollywood al suo peggio. |
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venerdì
13 dicembre
Primissima pubblica un comunicato ricevuto dal cinema
Margherita di Carmagnola, a Torino, che rilanciamo a nostra volta:
Il Cinema Margherita, in dissonanza con il generalizzato
e dilagante aumento dei prezzi, e a comprensione delle difficoltà
economiche cui i neo cassa integrati dovranno far fronte, informa
che per tutta la durata del periodo di sospensione dal lavoro i
dipendenti FIAT e i loro familiari (aventi lo stesso domicilio),
esibendo la lettera di Cig e un documento didentità,
pagheranno 3 euro quel biglietto che, per la visione delle stesse
pellicole, chi ha tolto loro il lavoro continua a vendergli a 7,50
euro.
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venerdì
13 dicembre
Secondo lInternational Documentary Association di Los Angeles,
Bowling a Colombine
è il miglior documentario di tutti i tempi, mentre il regista
Michael Moore conquista anche la terza posizione con il celebre
Roger & Me, del 1989, contro la chiusura degli stabilimenti
della General Motors a Flint, nel Michigan, e il conseguente licenziamento
di migliaia di operai. Tra i due, il documentario The Thin Blue
Line, dedicato alle condanne a morte sbagliate in Texas, occupa
il secondo posto, seguito da Hoop Dreams, sulla vita di giocatori
liceali di pallacanestro, e Salesman, su quattro venditori
porta a porta di Bibbie. |
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mercoledì
11 dicembre
Mentre una statistica pubblicata da Moviemaker annuncia il progressivo
(e drastico) assottigliamento del mercato del cinema indipendente
americano, vengono annunciate le nomination per gli Independent
Spirit Awards, gli Oscar indie, presumibilmente in controtendenza
rispetto ai tripudi delle majors: favoritissimi Lovely &
Amazing, di Nicole Holofcener, con Catherine Keener, storia
dei rovelli esistenziali di tre sorelle, e Far
From Heaven, il meta-melò già uscito in Italia
con il titolo di Lontano dal
Paradiso. Il primo è targato Lions Gate Films, il secondo
Focus Features.
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mercoledì
11 dicembre
Il produttore internazionale Tarak Ben Ammar è il nuovo Presidente
di Roma Studios, ossia i vecchi stabilimenti pontini Dinocittà,
di De Laurentiis, costruiti negli anni sessanta e oggi ristrutturati
e rilanciati. Presto saranno attivi tutti e cinque i teatri di posa,
nel frattempo, nei primi due, sono già state avviate produzioni
a grosso budget: Marcinelle, per la Rai, e Cantando
dietro i paraventi, di Olmi. Il piatto forte deve però
ancora arrivare, essendo Brian De Palma (probabilmente, già
da Femme Fatale, in odore
di una disastrosa svolta europea) a Roma per i sopralluoghi del
suo The Toyer, che sarà girato in esterni a Venezia
e concluso proprio a Roma Studios in 9/10 settimane.
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lunedì
9 dicembre
Al Film Forum di New York, saletta dessai di Houston Street,
tutte le sere la gente fa la fila al botteghino: a scatenare la
curiosità generale è un documentario diretto da Alex
Gibney e Eugene Jarecky, The Trials of Henry Kissinger, che
accusa lo statista americano (recentemente nominato a capo della
commissione sull11 settembre
) di crimini contro lumanità.
Prodotto dalla Bbc e tratto dal libro omonimo di Christopher Hitchens,
il film scava nellattività politica di Kissinger tra
il 1968 e il 1976, quando lallora Segretario di Stato pilotava
i rovinosi destini di Argentina, Cile, Bangladesh, Timor Est e tante
altre pedine dello scacchiere internazionale. Luomo
medio non ci pensa mai a queste cose. Non riesce a capire che la
moralità personale è completamente diversa dalla moralità
che si applica in politica. Parola del premio Nobel e/o
criminale planetario Henry Kissinger.
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sabato
7 dicembre
A Roma vengono assegnati gli European Film Awards, in una seratona
di gala simil-Oscar in cui tutti si sbrodolano addosso su quanto
sia bello e sfortunato il cinema europeo e su quanto abbia bisogno
di essere promosso e riscoperto. Il fatto grottesco è che
a fare incetta di premi (film, regia, sceneggiatura e premio del
pubblico) sia Pedro Almodòvar, già conosciutissimo
e quotatissimo ovunque, anche oltreoceano, soprattutto dopo lOscar
per Tutto su mia madre: che senso ha dire di voler promuovere
con un premio specifico il cinema europeo e concentrare tutti i
riconoscimenti su un autore che effettivamente non ne ha bisogno,
senza tentare di far emergere più realtà che magari
si affacciano a fatica sul mercato internazionale? Sbrodoliamo anche
noi: speriamo che il cinema europeo sia migliore delle strategie
che tentano di promuoverlo.
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sabato
7 dicembre
Si gira a Kabul, con prospettive e intenzioni diverse. Samira Makhmalbaf
ha annunciato le riprese del suo terzo lungometraggio proprio in
Afghanistan, dove racconterà, a quanto scrive il New
York Times, i sogni di emancipazione di una donna in una società
che cambia. Intanto, dopo la campagna filmicida dei talebani, risorgono
anche diverse case di produzione sul posto, come la Afghan Films,
che finanzierà il nuovo film di Barmak, scrittore e regista
già autore del saggio I Buddha non sono stati demoliti
in Afghanistan, sono crollati per la vergogna. Ma lAmerica
purtroppo non resta a guardare: Mace Neufeld, produttore di film
come Al vertice della tensione, annuncia il progetto di un
film targato Columbia e dedicato alla guerra in Afghanistan a fianco
dellAlleanza del Nord, definendo limpresa nientemeno
che la prima impresa cavalleresca americana del XXI secolo.
La giustizia Usa, essendo infinita, continua evidentemente anche
sul grande schermo.
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giovedì
5 dicembre
Si allungano due saghe horror celeberrime: Brian Yuzna dirigerà
il terzo capitolo di Re-Animator, dopo aver prodotto il primo
e diretto il sequel, mentre George Romero concluderà il ciclo
degli zombie con un quarto film dal titolo provvisorio di Dusk
of the Dead. Mentre Yuzna si è affidato per la produzione
alla sua casa spagnola, la Fantastic Factory, Romero, scartata lipotesi
di farsi produrre dalletichetta video Anchor Bay, è
riuscito inaspettatamente ad approdare alla 20th Century Fox, entusiasta
del successo di Resident Evil:
i morti viventi tirano ancora al botteghino.
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giovedì
5 dicembre
Il National Board of Review, associazione di critici e professionisti
americani ha pubblicato come ogni anno la classifica dei migliori
10 film della stagione. Miglior film è stato riconosciuto
The Hours, di Stephen Daldry, con
Nicole Kidman, Julianne Moore e Meryl Streep, impegnate in una storia
tra passato e presente tenuta insieme dalla figura di Virginia Woolf.
Seguono altri tre film della Miramax, rispettivamente Chicago,
Gangs of New York e The
Quiet American, mentre il quinto posto è per Adaptation
- il ladro di orchidee, quindi Il
pianista di Roman Polanski, Lontano
dal paradiso di Todd Haynes e 13 variazioni sul tema.
A chiudere, in decima posizione, Frida
di Juliet Taymor.
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mercoledì
4 dicembre
LAcademy Award annuncia i 54 titoli da tutto il mondo in lizza
per la nomination per il miglior film straniero, rivelando che tra
i nuovi paesi entrati nella rosa ci sono Afghanistan, Bangladesh
e Ciad. Rifiutato invece il film hongkonghese The Touch,
di Peter Pau, con Michelle Yeoh, in quanto girato non in mandarino
ma in inglese (e quindi non classificabile come film straniero),
ma soprattutto respinto il film palestinese Intervento divino,
di Elia Suleiman, già vincitore del Gran Premio della Giuria
a Cannes: il motivo è che lAcademy Award non riconosce
la Palestina come nazione
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lunedì
2 dicembre
William Friedkin e William Peter Blatty si sono visti respingere
dalla corte federale la richiesta dei diritti dautore per
la versione del 2000 de Lesorcista, distribuito dalla
Warner Bros e diventato il secondo incasso della stagione fra le
riedizioni, dopo la trilogia di Starwars. I due, sostenendo
di avere avuto un contributo creativo alloperazione (11 minuti
aggiunti), che come tale comporterebbe un nuovo copyright oltre
a quello del 1973, promettono che ricorreranno in appello, mentre
unaltra causa simile è stata avviata da entrambi presso
la Los Angeles Superior Court, per lo sfruttamento dei diritti televisivi.
Nel frattempo, comunque, grazie alle vecchie royalties, Blatty si
è già messo in tasca 2,8 milioni di dollari, Friedkin
800 mila, rimanendo evidentemente insoddisfatti. Qualcuno li faccia
esorcizzare.
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