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Venezia 64 - 2007

Venezia 64 in pillole
Primo Piano di Adriano Ercolani




^I'm not there, di Todd Haynes


Top 5
I'm not there di Todd Haynes
Dal genio fino ad ora discontinuo di Haynes una biografia emozionale di Dylan, cantore disilluso e poliedrico dell’America dei “losers”. Un puzzle di grandi ambizioni che trova un incredibile equilibrio cinematografico grazie soprattutto alla messa in scena folgorante del regista ed alla musica dolorosa del protagonista. Cate Blanchett e gli altri interpreti sono perfetti.

he Assassination of Jesse James by the coward Robert Ford di Andrew Dominik
Dalle traversie produttive legate allo scontro Dominik/Warner è uscito un grande western crepuscolare, stilizzato ed insieme realistico, che racconta in filigrana il rapporto molto contemporaneo tra mito ed identità, sia singola che collettiva. Pitt è intenso nel ruolo meno cesellato, ma la vera sorpresa è un Casey Affleck da antologia.

In the valley of Elah di Paul Haggis
Definitivamente introiettata la lezione di Clint Eastwood, Paul Haggis sforna un melodramma di rara potenza espressiva, condotto con partecipazione da un Tommy Lee Jones che ormai è diventato un’icona. Questo è il vero “film politico” di Venezia 64, in quanto testimonia con amore il disperato bisogno di una guida, di un riferimento, che ha la “vecchia guardia” americana alle prese con l’irrazionalità della guerra in Iraq.

la Graine et le mulet di Abdellatif Kechiche
La confusione culturale di gente sradicata e non ancora a casa. Il distacco tra due culture, quella magrebina e quella francese, che ancora non sembrano trovarsi intorno ad un tavolo. Kechiche rende commovente il racconto corale, ed ha il coraggio di espandere la narrazione fino ai limiti del fastidio, per fa partecipare lo spettatore a questo incontro/scontro tra persone che vivono la diversità come primo riferimento per arrivare alla comprensione.

Man from Plains di Jonathan Demme
A ventisette anni dalla fine della sua presidenza, Jimmy Carter sembra essere rimasto l’ultimo vero democratico in America, l’ultimo che ha ancora il coraggio di denunciare il sistema di oppressione israeliano nei territori palestinesi definendolo come “Apartheid”. Demme segue con partecipazione questo grande statista troppo presto accantonato, che ad 83 anni ha il coraggio di rinfacciare all’America - ed al mondo intero - ciò che non va realmente in Medio Oriente.

Capolavori ritrovati
Blade Runner: the Final Cut
di Ridley Scott
Tim Burton’s Nightmare Before Christmas 3-D di Henry Selick

Promossi
[REC] di Jaume Balaguero e Paco Plaza
Lust, caution di Ang Lee
Atonement di Joe Wright
Bad Detective di Johnny To
The Darjeeling Limited di Wes Anderson
la Zona di Rodrigo Pla
Le Ragioni dell’aragosta di Sabina Guzzanti
La Fille Coupee en Deux di Claude Chabrol
It’s a Free World… di Ken Loach
Sleuth di Kenneth Branagh
Sous les bombes di Philippe Aractingi

Rimandati
Redacted di Brian De Palma
Michael Clayton di Tony Gilroy
12 di Nikita Mikhalkov
Il Dolce e l’amaro di Andrea Porporati
Sukiyaki Western Django di Takashi Miike
the Nanny diaries di Robert Pulcini e Shari Springer Berman

Bocciati
Nessuna qualità agli eroi di Paolo Franchi
L’Ora di punta di Vincenzo Marra
La Ragazza del lago di Andrea Molaioli
Cassandra’s Dream di Woody Allen
Glory to the Filmaker! di Takeshi Kitano
Disengagement di Amos Gitai
The Nines di John August

Elenco premiati
Leone d'oro: Lust, caution di Ang Lee
Leone d'argento per la regia: Brian De Palma per Redacted
Premio speciale della giuria: ex-aequo a the Nanny diaries, I'm not there
Coppa Volpi miglior attrice: Cate Blanchett per I'm not there
Coppa Volpi miglior attore: Brad Pitt per The Assassination of Jesse James by the coward Robert Ford
Leone d'oro all'opera: Nikita Mikhalkov per 12
Osella per la sceneggiatura: Paul Laverty per It's a Free World…
Osella per la fotografia: Rodrigo Prieto per Lust, caution
Leone d'oro per il 75° anniversario: Bernardo Bertolucci
Premio Marcello Mastroianni: Hafsia Herzi per the Nanny diaries