|
||||||||||||||||||
^ My
Blueberry Nights di Wong Kar-Wai Da dove partire per evidenziare la bontà di Cannes 07? Forse bisogna rivolgerci proprio alle delusioni, perché possono fedelmente essere specchio oscuro di quanto di buono invece abbiamo visto. Come allultima Venezia le lacrime più amare le abbiamo piante per i più grandi leggete pure David Lynch, Brian De Palma ed Oliver Stone le vittime illustri in terra transalpina sono state Quentin Tarantino ed Abel Ferrara, entrambi rei di aver fatto film per il proprio divertimento e non per quello del pubblico. Death Proof e Go Go Tales rispondono ad un autoreferenzialismo strabordante, che non porta da nessuna parte se non allautocompiacimento. A cosa serve questo tipo di cinema? Difficile dirlo. Non allaltezza dei migliori anche i lungometraggi di Kusturica ed Arcand, che però almeno testimoniano la volontà di continuare a fare un cinema di fantasia, quindi coraggioso. Per quanto riguarda i lungometraggi più valevoli tra quelli visti in questa edizione, godetevi la nostra solita classifica del cuore: non avendo avuto la possibilità di vedere il film Palma d'Oro ed il Gran Premio della Giuria, ci asteniamo da commenti riguardo la premiazione. Top 5 Cannes 2007 No Country for Old Men di Joel Coen Bentornati ragazzi! Rivisitazione di tutto il cinema del passato dei Coen racchiusa in una scatola ad orologeria fatta di disillusione e cinismo. Noir di confine velenoso come un serpente, girato con la maestria e la lucida sinteticità di chi conosce i propri mezzi. Ed insieme opera bizzarra, stonata, dove il sorriso irresistibile ti esce da situazioni nelle quali di solito ti spaventi: insomma , i Coen al meglio. Almeno quattro scene sono da antologia, così come il personaggio di Javier Bardem. Chi come noi ha gridato al capolavoro difficilmente troverà il modo di essere smentito. My Blueberry Nights di Wong Kar-Wai Il più denso regista asiatico compie il miracolo di trasportare il suo stile negli Stati Uniti e di ritrovarlo intatto, anzi potenziato, in un melodramma che ha momenti di verissima poesia cinematografica il primo bacio tra Law e la Jones, regalatoci senza sonoro, è davvero la cosa più bella vista a Cannes. Lo stile della visione è sempre affascinante, ma stavolta più trattenuto, equilibrato, perché deve stare dietro ai volti pregnanti di attori come David Strathairn, Rachel Weisz, Natalie Portman, dello stesso Jude. Ancora vagamente imperfetto, ma così bello da farti innamorare. le Scaphandre et le Papillon di Julian Schnabel La malattia e poi la vita di Jean-Dominique Bauby, redattore di successo a cui a 43 anni è rimasto solo un battito di ciglia per comunicare col mondo. Non il solito biopic lacrimoso, ma un inno alla vita visto attraverso locchio mai banale di un uomo alle prese prima di tutto con se stesso. La regia di Schnabel è semplice ed insieme accurata, fantasiosa, soave. Una sorpresa davvero gradita. We Own the Night di James Grey Il miglior film di genere della rassegna è un poliziesco che guarda con lucidità alla lezione degli anni 70, da Friedkin a Serpico. La New York decadente di fine anni 80 raccontata in maniera disincantata e violenta, senza lasciare spazio alle concessioni verso il pubblico o il botteghino. Scuro e disincantato, We Own the Night dividerà tutti e creerà polemica, ma rimane un film confezionato coi fiocchi, sanguigno come gli stilemi antichi del genere richiedono. Soffio di Kim Ki-Duk Anche se ancora lontano dai suoi capolavori, lautore coreano porta la festival la sua miglior pellicola da nani a questa parte. Semplice nella storia, delicatamente geometrico, il film si dipana sulle corrispondenze tra le necessità del cuore e quelle della società, anche in questo caso rinchiusa in una cella. Quasi un secondo capitolo di Ferro 3, di cui rimangono le stilizzazioni più sentite. Ed anche qui le stagioni dellanima tornano a parlarci E poi Promossi Paranoid Park di Gus Van Sant The Edge of Heaven di Fatih Akin Oceans Thirteen di Steven Soderbergh The Banishment di Andrei Zvyaguintsev Import Export di Ulrich Seidl Rimandati Promise Me This di Emir Kusturica LAge de Ténèbres di Denys Arcand Triangle di Johnnie To, Tsui Hark, Ringo Lam. Bocciati Grindhouse: Death Proof di Quentin Tarantino Go Go Tales di Abel Ferrara Une Vieille Maitresse di Catherine Breillat Palma dOro 4 mesi, 3 settimane, 2 giorni di Cristian Mungiu Gran premio della giuria Mogari no Mori di Naomi Kawase Miglior attrice Jeon Do-Yeon per Secret Sunshine Miglior attore Kostantin Lavranenko per The Banishment Miglior regia Julian Schnabel per le Scaphandre et le Papillon Premio del 60° anniversario Gus Van Sant per Paranoid Park Premio della giuria Persepolis di Marjane Satrapi e Vincent Paronnaud, e Stellen Licht di Carlos Reygadas Miglior sceneggiatura Fatih Akin per The Edge of Heaven Camera dOr Meduzot di Etgar Keret e Shira Geffen Miglior cortometraggio Ver Llover di Elisa Miller |