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Wong Kar Wai, lamericano.
Il regista di pulsioni maschili sornione e compassate, come quelle di
In the Mood For Love e 2046,
per il suo primo film con capitali, cast e ambientazione USA decide
invece di raccontare una donna. La sceglie non banale, fuori dal mazzo
delle ovvie pretendenti (tra le quali forse ci sarebbero anche le comprimarie
di lusso Rachel Weisz e Natalie Portman) e ci prende. Norah Jones, cantautrice
di confine tra il jazz sentimentale e il pop sofisticato, è la
protagonista del suo un Bacio romantico. Wong Kar Wai
ne fa una donna in viaggio, delusa e senza fretta, come i suoi uomini
cinesi, ma più semplice, una bambina curiosa, Alice nel paese
di motel, delle autostrade, delle tavole calde e dei casinò.
Con lei, un cast che è un piccolo evento. Insieme alle già
menzionate Weisz e Portman, ci sono Jude Law, David Strathairn e, in
un piccolo ruolo, unaltra songwriter per palati fini, anche se
più indie (dunque snob), Cat Power. Le premesse erano
quelle di un gioiello, Wong Kar Wai invece sfiora la patacca, e soltanto
forte del suo talento visivo (che è tanto, evidente, forse anche
troppo) riesce a far entrare un Bacio romantico nella
categoria dei film belli ma inutili. Sudditanza psicologica, si chiama
nel calcio, quando larbitro è dalla parte del più
forte suo malgrado, al di là delle sue migliori intenzioni. Così
anche il regista di My Blueberry Nights (titolo originale,
più bello e meno ovvio) interiorizza a tal punto le regole di
scrittura della cinematografia di cui si ritrova ospite da parodiarle,
un ciambellano più realista del re, quasi ingenuo nella sovrabbondanza
di raccordi, spiegazioni, delucidazioni, conseguenze e circolarità
delle quali circonda il viaggio di Elizabeth. Lingrediente simmetria,
nella dose che sceglie Won Kar Wai, fa saltare la ricetta. Che è
questa: Elizabeth la notte che scopre luomo della sua vita nelle
braccia di unaltra, finisce nel ristorante di Jeremy , che si
prende cura di lei, le racconta la storia di tutte le storie che sono
passate per il suo ristorante (nella forma molto bella di un vaso pieno
di chiavi perdute), le offre una torta di mirtilli. Si innamorano, dunque
Elizabeth, con un senso del non senso degno di un romanzo dappendice,
parte. Gira gli Stati Uniti, prendendoli dal basso delle tavole calde
e dei bar dove lavora, conosce disperazione e solitudine, moralisticamente
lette sempre alla luce di vizio preciso e codificato. Il poliziotto
solitario Strathairn: lalcol. La sua moglie perduta, Rachel Weisz:
la sensualità. La sbandata Natalie Portman, il gioco dazzardo.
Trecento giorni di avventure, per un viaggio che è insieme una
retta (da Est a Ovest) e un cerchio (da mirtillo a mirtillo). Una struttura
semplice, che affrontata con qualche grammo di spontaneità in
più avrebbe reso un Bacio romantico un film
bello e vero. Invece, Wong Kar Wai preferisce larchitettura del
progetto, soffoca i suoi personaggi, soprattutto Elizabeth - Norah Jones,
che diluisce tutta la freschezza che aveva in dote nel ballo delle coincidenze
di troppo. Tra gloria e disastro, emerge tuttavia almeno la forza dello
sguardo di questo regista allergico alle soluzioni banali, capace di
esplorare il visibile e di moltiplicarne le possibilità in modo
quasi sovrannaturale. Gli interni e gli spazi notturni e al neon di
Hong Kong sono tradotti nelle luci delle città dellAmerica,
obliqua e inedita. Quello che si impara, immagine dopo immagine, dai
suoi film, un Bacio romantico compreso, è quanta
ricchezza ancora inesplorata ci sia nella visione cinema. Sarebbe bello
se Wong Kar Wai trovasse, nella sua permanenza hollywoodiana, uno sceneggiatore
capace di tirare fuori una storia, con spazi e spirito americani, capace
di esaltare, e non tirare giù, la sua ricchezza.
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