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Otilia: bionda, pratica e piena
di iniziativa.
Gabita: mora, insicura e debole.
Le due amiche dividono la stanza nella casa dello studente, ed è
proprio qui che le incontriamo la prima volta: si stanno preparando
per un importante avvenimento, del quale però non lasciano trapelare
nulla. La prima parte del film è, infatti, tutta allinsegna
del voluto mistero: si capisce che deve succedere qualcosa di importante,
ma non viene spiegato cosa. Alla vita delle due ragazze fa da sfondo
una Romania negli ultimi anni del comunismo, dove per trovare un pacchetto
di sigarette Kent bisogna rivolgersi al mercato nero.
Otilia sembra essere sia il braccio che il cervello della coppia, ed
è la sola delle due a muoversi per esterni: mentre Gabita rimane
allinterno della stanza del dormitorio e, in seguito, in quella
dellalbergo, Otilia esce, cammina per la strada, sbriga le sue
commissioni e soprattutto quelle dellamica. È misteriosa
e reticente sui suoi impegni anche quando Adi, il ragazzo, le chiede
di comprare i fiori per il compleanno della madre: i suoi impegni sono
altri.
La vediamo, infatti, muoversi per la scura e triste cittadina - la scenografia
esteriorizza alla perfezione lanimo e i sentimenti delle due ragazze
- alla ricerca prima di un albergo per lei e lamica (la motivazione
che dà alla reception di non riuscire a studiare bene alla casa
dello studente è plausibile ma poco probabile) e poi del misterioso
Signor Bebe, che si mostra duro e diffidente fin dallinizio: doveva
essere Gabita ad andare allappuntamento, perché ha invece
mandato quella che lui crede sua sorella? E soprattutto, perché
non ha prenotato lalbergo che gli aveva detto? I patti erano molto
semplici, poche cose da rispettare che Gabita però non ha tenuto
in considerazione. I presupposti non sono dei migliori. Ma almeno il
mistero è svelato: la ragazza è incinta, vuole abortire
e il signor Bebe laiuterà sotto giusta ricompensa. I problemi,
però, sono solo allinizio poiché Gabita ha mentito
nuovamente, ma questa volta la menzogna è ben più grave
di quella sullidentità di Otilia: aveva detto di essere
al secondo mese di gravidanza e invece, visitandola, Bebe si accorge
che lha già passato di tanto. La ragazza, con voce lamentosa,
debole, a volte addirittura fastidiosa, dice che forse si è sbagliata,
ma di poco, è difficile fare bene i calcoli, spesso il ciclo
le salta. Alla fine ammette di essere tra il quarto e il quinto mese,
per la precisione: 4 mesi, 3 settimane e 2 giorni.
Sembra un conto alla rovescia da poter proseguire con: 1 sacrificio
da compiere e 0 persone disposte a tanto. Il signor Bebe ha anche iniziato
a perdere la pazienza: prima era solo un cinico distaccato che sapeva
il fatto suo, ora è diventato irascibile e scontroso perché
nessuno degli accorgimenti che aveva chiesto era stato rispettato e
non avrebbe rischiato anni di carcere per una paga di solo tremila lei.
Il gioco non vale la candela. La pesantezza della situazione è
data dallimmobilità della macchina da presa che, ferma
in un ambiente così piccolo e stantio, racchiude in ununica
inquadratura i tre personaggi e i loro discorsi, ingabbiandoli in una
morsa apparentemente senza via duscita. Mentre, infatti, nelle
riprese in esterno la macchina da presa segue agilmente Otilia, le sta
attaccata, le va dietro passo passo, negli interni le inquadrature sono
sempre ferme e statiche, i personaggi si muovono, dialogano entrando
e uscendo dal campo e spesso vi rientrano solo per qualche piccolo dettaglio,
difficilmente sono presenti a figura intera. La macchina da presa, nella
sua immobilità, non lo permette, accrescendo così la claustrofobia
e l intolleranza verso gli ambienti e la situazione ostile.
Gabita improvvisamente, in un attimo di coraggio dovuto alla disperazione
del momento, confessa tutto, si assume le sue colpe e, ammiccante, cerca
di trovare un accordo. Sono invece poche parole di Otilia a sciogliere
la situazione: Io ho il ciclo.
La ragazza continua quello che ha fatto fin dallinizio: aiuta
l amica. Questa volta non sono soldi, camere dalbergo, piaceri
da fare o piccole commissioni. Questa volta paga il conto salato con
il suo corpo le richieste di Bebe.
Laborto viene praticato; Gabita è costretta a rimanere
immobile a letto, Otilia le fa compagnia, ma deve assentarsi per unora:
nonostante tutto decide di andare al compleanno della madre di Adi.
Dopo aver litigato con il ragazzo e ascoltato i lunghi e noiosi discorsi
dei familiari, scappa via preoccupata poiché lamica non
le risponde al telefono. Arrivata in albergo scopre il perché:
ha abortito. Nel bagno, lo stesso luogo dove Otilia, consumato il rapporto,
era corsa a lavarsi, adesso si trova un piccolo feto di neanche cinque
mesi. Due inquadrature rendono la mostruosità della situazione:
nella prima vediamo Otilia che, sconvolta, guarda ciò che cè
per terra, oltre la porta; la seconda, lenta e prolungata, ci mostra
il piccolo esserino oggetto dello sguardo. Alla ragazza è rimasto
un solo compito: disfarsi del cadavere. Riecheggiano nella testa dello
spettatore, e probabilmente anche in quella di Gabita e Otilia, le parole
del Signor Bebe, che consigliava di non buttarlo nel water per non intasarlo
e di non sotterrarlo perché i cani avrebbero sentito lodore.
Il percorso della ragazza alla ricerca di un posto dove buttare il feto
è allinsegna del buio e delloscurità, con
molte inquadrature completamente nere: quando si toccano certi punti
dellanima, quando si vanno ad esplorare certi abissi profondi
e nascosti, è difficile riprendersi e vedere la luce. Eppure
un punto luminoso, anche se intermittente come il neon dellalbergo,
cè: le due ragazze si ritrovano al tavolo del ristorante,
di nuovo insieme. E decidono di non parlare mai più di questa
storia.
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