Era da quando trionfò quel polpettone insensato de Il
Paziente inglese che l'Academy Award of Motion Picture non
“toppava in maniera così vistosa il suo giudizio sui
film e gli attori in gara per le prestigiose statuette: consegnare
a Crash i premi per i miglior film ed alla sceneggiatura
originale è a nostro avviso fermamente erroneo. Il film di
Haggis è forse il meno riuscito della cinquina che concorreva
nella massima categoria, e soprattutto possiede una sceneggiatura
troppo altalenante, in alcuni momenti vistosamente schematica e retorica
nel “ribaltare” la condizione psicologica dei personaggi
che mette in scena. Una volta tanto, premiare quello che sulla carta
era il film favorito, e cioè il bellissimo melodramma di Ang
Lee, sarebbe stata a nostro avviso la scelta più giusta; mentre
per lo script meritevoli di maggior considerazione erano sicuramente
George Clooney e Grant Heslow per Good
Night, and Good Luck.
Per quanto riguarda gli attori c’è decisamente meno rammarico,
perché quelli premiati hanno comunque fornito interpretazioni
di valore assoluto; certo però noi avremmo sinceramente preferito
vedere altri salire sul palco a ricevere l’Oscar: primo tra
tutti il grande Paul Giamatti di Cinderella Man,
surclassato proprio da quel George Clooney a cui è stato assegnato
un premio di consolazione per poterlo ignorare poi per il suo film
da regista. La Whiterspoon ha vinto con merito, ma se i membri dell’Academy
avessero scelto al suo posto Felicity Huffman di certo non ci saremmo
scandalizzati. Senza contare poi che la miglior interpretazione femminile
dell’anno, quella di Naomi Watts in King
Kong non era stata neppure nominata…
Per il resto le previsioni sulle categorie “tecniche” sono state più o meno tutte rispettate, regalando a Peter Jackson e Rob Marshall un numero di premi adeguato alla grande fattura della messa in scena dei loro due lungometraggi.
Chiudiamo con un paio di curiose segnalazioni: era dal 1977, anno in cui vinse come miglior film Rocky di John G. Avildsen, che il film vincitore non si portava a casa soltanto tre premi. Ed è il secondo anno di fila in cui l’opera con maggior numero di candidature non vince poi l’Oscar come miglior film. Ma se l’anno scorso Eastwood aveva strameritatamente sbaragliato Scorsese, quest’anno la sorpresa è stata decisamente più incomprensibile.
Lista dei vincitori.
Miglior film:
Crash
Miglior regia:
Ang Lee per I Segreti di Brokeback Mountain
Miglior attrice protagonista:
Reese Whiterspoon per Quando l’amore brucia l’anima
Miglior attore protagonista:
Philip Seymour Hoffman per Truman Capote: a sangue freddo
Miglior attrice non protagonista:
Rachel Weisz per the Constant Gardener
Miglior attore non protagonista:
George Clooney per Syriana
Miglior sceneggiatura originale:
Paul Haggis e Bobby Moresco per Crash
Miglior sceneggiatura non originale:
Larry McMurtry e Diana Ossana per I Segreti di Brokeback Mountain
Miglior film d’animazione:
Wallace & Gromit: la maledizione del coniglio mannaro
Miglior film straniero:
Il Suo nome è Tsotsi (Sud Africa)
Miglior fotografia:
Dion Beebee per Memorie di una geisha
Miglior montaggio:
Hughes Winborne per Crash
Miglior scenografia:
John Myhre, Gretchen Rau per Memorie di una geisha
Migliori costumi:
Colleen Atwood per Memorie di una geisha
Miglior musica:
Gustavo Santaolalla per I Segreti di Brokeback Mountain
Miglior canzone:
“It's Hard Out Here For a Pimp": Jordan Houston, Cedric Coleman, Paul Beauregard per Hustle & Flow
Miglior trucco:
Howard Berger, Tami Lane per le Cronache di Narnia
Miglior sonoro:
Mike Hopkins, Ethan Van der Ryn per King Kong
Migliori effetti speciali:
Joe Letteri, Brian Van’t Hul, Christian Rivers, Richard Taylor per King Kong
Migliori effetti sonori:
Christopher Boyes, Michael Semanick, Michael Hedges, Hammond Peek per King Kong
Miglior documentario:
la Marcia dei pinguini
Miglior cortometraggio documentario:
A Note of Triumph: The Golden Age of Norman Corwin
Miglior cortometraggio:
Six Shooter
Miglior cortometraggio animato:
The Moon and the Son
Oscar alla carriera:
Robert Altman |