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Globi d'Autore, quest'anno,
almeno per quanto riguardava i film drammatici, che schieravano una
cinquina di qualità eccelsa; solo un paio di essi, d'altronde,
sopravviveranno alle nomination agli Oscar, dove si farà senz'altro
lo spazio dovuto ai colossi Spielberg e Jackson, sostanzialmente trascurati
dalle candidature della Foreign Press Association. Alla fine, a stravincere è stato il bellissimo melò –- western di Ang Lee, e noi non possiamo che gioirne. Brokeback Mountain si è infatti aggiudicato ben quattro statuette, quelle per la canzone e la sceneggiatura a sommarsi alla pronosticabile e sacrosanta doppietta Film & Regia. Se non ci facevamo illusioni per Woody Allen, tornato grande “metteur en scene col suo pregevole Match Point, ci dispiace un po'’ per Goodnight and Good Luck di Clooney e a History of Violence di Cronenberg: al primo doveva esser riconosciuto quantomeno il premio per il Miglior Attore Drammatico, uno straordinario David Strathairn; del secondo - il più bel Cronenberg del Terzo Millennio –- ci si poteva almeno ricordare premiando la sofferta prova di un'intensissima Maria Bello, surclassata nella categoria per la Miglior Attrice Drammatica dall'ottima Felicity Huffman dell'interessante Transamerica. Premiata invece per la sezione Musical o Commedia la Reese Witherspoon dell'onesto biophic Quando l'amore brucia l'anima, film trionfatore della categoria. Non che la cinquina delle commedie offrisse dei grandissimi titoli, i migliori dei quali forse erano proprio il film di James Mangold sul compianto Johnny Cash e il Orgoglio e pregiudizio di Joe Wright; quest'anno, la qualità pendeva tutta dalla parte dei film drammatici, anche e soprattutto in virtù di due grandi ritorni come quelli di Cronenberg e di Allen. Evviva. Le altre categorie vedono la vittoria del grande Phil Seymour Hoffman per il drammatico Capote - tra i concorrenti, detto di Strathairn, toccante e calibratissimo il Ledger di I segreti di Brokeback Mountain - e quella di Clooney (attore) per il suo ruolo da non protagonista in Syriana. Il vecchio John Williams porta a casa la statuetta per il suadente “score di Memorie di una geisha, mentre lo spinoso Paradise Now vince nella categoria per il Miglior Film Straniero. Arrivederci alle nomination per l'Academy Award, dove il film di Lee giocherà senza dubbio una parte importante; dalla nostra, auspichiamo il giusto farsi avanti, sul versante “blockbuster, di Re Kong e della sua meravigliosa attrice, e su quello autoriale –- ovviamente –- del raffinato e bellissimo Goodnight and Good Luck di George Clooney.
Tutti i vincitori: Miglior film, musical o commedia: Miglior attore drammatico: Miglior attrice drammatica: Miglior attore, musical o commedia: Miglior attrice, musical o commedia: Miglior attore non protagonista: Miglior attrice non protagonista: Miglior regia: Miglior sceneggiatura: Miglior canzone: Miglior colonna sonora: Paradise Now (Palestina) |