Giugno 2002
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cura di Stefano Finesi |
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"Ciao
Ghezzi!", di Hélène Frappat, da
Cahiers du cinéma n. 570, lug-ago 2002, p. 45
Italia. Nuova tappa nel "sistema dei tagli" applicato
dal governo di Silvio Berlusconi. Enrico Ghezzi è stato dimesso
dalle proprie funzioni di vicedirettore di Rai 3, dalla nuova direzione
generale della Rai (ora diretta da Agostino Sacca). Ci auguriamo
che questo fatto non metta in pericolo i programmi innovatori e
sovversivi che l'ex direttore del mitico Festival di Taormina ha
creato sul canale televisivo: Blob (programma quotidiano
di montaggio che fa contrastare immagini politiche e grandi momenti
di volgarità spettacolare, di cui la televisione italiana
detiene il segreto) e Fuori orario, che diffonde quasi tutte
le notti ciò che neanche la televisione francese ha mai avuto
l'audacia di mostrare, come i film degli Straub (le due versioni
di Sicilia! Saranno trasmesse a breve nel corso della stessa
notte), i film di Ciprì e Maresco, le 12h 40' di One1
di Rivette, alcune opere rare di Brakhage, di Rossellini... e si
abbandona a esperienze cinematografiche estreme (notti a ralenti,
con A proposito di Nizza allungata a 7 ore, o, al contrario,
lungometraggi "condensati" in 2 minuti). Ghezzi aveva
appena acquistato l'intera opera di Guy Debord. Gesto fatale?
Traduzione di Donatella
Valeri |
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Giovedì
20 giugno
Come riporta il Giornale dello Spettacolo, da venerdì 31
maggio a domenica 16 giugno 2002, nel campione omogeneo Cinetel
di 272 città e 1.762 schermi, sono stati venduti 3 milioni
67 mila biglietti contro i 2 milioni 552 mila biglietti venduti
nel giugno 2001, con un aumento del 20,16%. La crescita va a sommarsi
a quella del mese di maggio che ha chiuso a + 22,60%, e fa gridare
gli addetti ai lavori a un nuovo cinemiracolo italiano: i suddetti
signori, maestri del marketing, hanno scoperto che programmando
buoni film anche destate, si hanno buoni incassi anche nei
mesi caldi. Gran parte del risultato di giugno si deve infatti a
Spider-Man, che in 11 giorni,
da venerdì 7 a domenica 16, ha fatto vendere 1 milione 880
mila biglietti, cioè il 54% del totale dei biglietti venduti
nellintero campione Cinetel, nel periodo preso in considerazione.
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martedì
18 giugno
Da due polemiche, una soluzione salomonica. Marina Cicogna, designata
per circa 48 ore alla direzione di Venezia 2002 e poi immediatamente
trombata, passa alla guida di Italia Cinema, sostituendo quella
Luciana Castellina già scontratasi con lindomabile
Gabriella Carlucci, che le rimproverava una vena festaiola poco
morigerata. Divertono le dichiarazioni programmatiche della neoeletta,
che assicura invece più sobrietà e meno party, mentre
per Venezia la chiave del rilancio era stata far organizzare una
festa a Vanity Fair. Lattività di Italia Cinema,
informa una nota dagenzia, prosegue comunque come da programma,
con gli appuntamenti di Sunny side of the Doc (mostra
del documentario a Marsiglia) e gli Italian Screenings
(Perugia 4-7 luglio). |
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lunedì
17 giugno
Con il consueto editoriale sul Corriere della Sera, Francesco
Alberoni, dovendo in qualche modo giustificare la sua carica di
presidente della Scuola Nazionale di Cinema, si esercita stavolta
in uno splendido esemplare di trash-sociologia applicata ai film.
In breve, la tesi è: il cinema italiano non fa una lira perché
ha smesso di farci sognare, come invece succedeva nei soliti bei
tempi andati. La colpa di ciò sarebbe nientemeno che del
comunismo: gli autori di oggi, dopo il crollo dellideologia
marxista, sono disincantati e cinici e, di conseguenza, appunto,
nun ce fanno sogna. La tesi, già inquietante di per
sé, caracolla quando Alberoni arriva agli esempi: Lultimo
bacio, Santa Maradona , Il giorno più bello
della mia vita, Casomai. I film in questione non solo
sono tra i pochi prodotti nazionali che hanno incassato bene, ma
non sono affatto cinici (magari lo fossero
), affetti al contrario
da un micidiale ottimismo consolatorio. Oltre al fatto che non si
sa bene come Pol Pot (citato nellarticolo!) abbia potuto traviare
le menti di Muccino o Marco Ponti, che a quei tempi probabilmente
giocavano a soldatini.
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venerdì
14 giugno
Esce nei cinema, dopo il buon riscontro a Cannes, Carlo Giuliani
Ragazzo, il documentario di Francesca Comencini sulla morte
di Carlo Giuliani durante gli scontri di Genova dellestate
scorsa. Una didascalia avverte subito: lincasso verrà
devoluto a unassociazione a lui dedicata. Il povero spettatore
pensa così che i suoi 7 euro vadano a sostegno della causa,
ma non sa purtroppo che la sala trattiene la percentuale più
cospicua dellincasso e che un distributore come la Mikado
probabilmente non si muove per pura militanza sociale. Al Tibur,
lunica sala romana dovè proiettato, il film è
preceduto inoltre da una sfilza di spot (Vigorsol, Omnitel, Estathè,
ecc., in una splendida parata di capitalismo globalizzato), i cui
proventi non tornano certo a Carlo Giuliani; senza contare il fatto
che la pellicola è regolarmente coperta da copyright, per
cui la sala versa i diritti dautore alla siae, alla faccia
del no-logo. Molti spettatori potranno conoscere la storia di Carlo
Giuliani in una prospettiva diversa, grazie al film, ma era veramente
necessaria la distribuzione nel circuito commerciale? Un cinema
diverso, probabilmente, è impossibile. |
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venerdì
14 giugno
Anche Gianni Amelio abbandona Cecchi Gori, per preparare il nuovo
film, Le chiavi di casa, con Rai Cinema. Il duopolio Rai-Medusa
(gemello di Rai-Mediaset), assume proporzioni inquietanti, oltre
ad avviarsi, probabilmente, a diventare un impenetrabile blocco
unico. Tra tante amenità colpisce dunque come un pugno il
fatto che il cardinale Paul Poupard, presidente del Consiglio di
Cultura vaticano (già noto per lexploit con annessi
anatemi alla Venezia di un paio danni fa
), faccia visita
ufficiale alla sede romana di Rai Cinema, con conseguente riunione
a porte chiuse con la dirigenza. Unico precedente accreditato, la
visita del papa a Hollywood nell87: la guerra fredda continua.
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lunedì
10 giugno
500 milioni di dollari di incasso in sole quaranta sale in tutto
il mondo: è linvidiabile media schermo di Space
Station 3D, documentario di 47 su una missione spaziale
della Nasa, girato in più di un anno di lavoro, con laiuto
di 22 astronauti e di una tecnologia ad altissima definizione (200
metri di pellicola al minuto). Il film circola solo nel circuito
Imax (quindi Usa e Gb) e viene proiettato su uno schermo emisferico
di circa 30 metri di diametro, mentre lausilio di visori allavanguardia
permette leffetto 3D. A detta di chi ha provato il tutto,
gli altri 3D equivalgono più o meno al super8 proiettato
su un lenzuolo in salotto. |
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mercoledì
5 giugno
Negli Stati Uniti miete successi la catena di videoteche CleanFlicks,
che affitta al costo maggiorato di 12-15 euro film depurati
da scene violente o scabrose (il motto è: just the
good stuff). Se volete vedere Basic
Instinct senza laccavallata di gambe di Sharon Stone non
potete: è infatti nella lista dei Movies We Can't Edit,
perché There are some movies we will not edit because
of theme, overall message, and number of edits in the movie.
Mentre se volete Salvate il soldato Ryan senza mutilazioni,
siete i clienti perfetti, in pratica degli psicopatici. Lidea
scellerata è venuta, manco a dirlo, a un mormone dello Utah.
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lunedì
3 giugno
I giornali strillano: a Napoli Ngopp batte Guerre
stellari. Notizie simili sulleccezione partenopea hanno
ritmi più o meno ciclici (sul genere Gigi DAlessio
surclassa Madonna, ecc.), ma stavolta la favola del piccolo
film che fronteggia il kolossal con la fionda della fantasia ha
un sottofondo demenziale, essendo il regista, Pablo Dammicco, figlio
di Ciro, fondatore della Eagle Pictures, che ha ovviamente distribuito
il film a tamburo battente. A Napoli e dintorni, Ngopp
ha invaso 21 sale; Lucas si è accontentato di sole 18.
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