Basterebbe
avere soltanto vent’anni e tre film alle spalle per
essere già una giovane promessa del firmamento hollywoodiano.
Se poi i tre film sono quelli che Emmy Rossum ha interpretato,
allora il vocabolo “promessa” diventa subito riduttivo:
Mystic River di Clint
Eastwood, The Day After
Tomorrow di Roland Emmerich e Il
fantasma dell’opera di Joel Schumacher, di cui Emmy
è assoluta protagonista, e che le ha già regalato
una candidatura al prestigioso Golden Globe come miglior attrice.
Questi i tre titoli che negli ultimi mesi hanno decretato
l’ascesa irresistibile della giovane e sempre sorridente
brunetta, nata a New York nel settembre del 1984.
Prima di allora, piccole produzioni indipendenti a partire
dal 2000. Volto solare, occhi e capigliatura castani, bellezza
lineare ed elegante che molto rimanda alle dive più
acclamate degli anni ‘50, a partire proprio da quella
Audrey Hepburn che la Rossum ha impersonato nell’omonimo
sceneggiato televisivo del 2000. Dopo una buona gavetta nel
piccolo schermo ed una serie di piccoli film che in Italia
non hanno trovato distribuzione o quasi, ecco la prima grande
occasione: un film in cui nessuna major sembra credere, tanto
che il regista-produttore è costretto a tagliare il
proprio compenso per abbassare i costi e convincere la Warner
Bros. a metterlo in cantiere. Il cineasta in questione è
Clint Eastwood, ed il film che ne uscirà è probabilmente
il miglior lungometraggio americano degli ultimi dieci anni,
Mystic River. La Rossum
interpreta la giovane figlia di Sean Penn, Katie, che all’inizio
del film viene barbaramente assassinata, innescando così
la trama dello splendido melodramma dell’autore de Gli
spietati e Bird. Soltanto
la scena in cui la giovane attrice duetta col padre Sean Penn
nel retro dell’emporio basta a creare un’intensità
familiare di inaudita semplicità e profondità.
Dopo Eastwood, la Rossum interpreta Laura nel blockbuster
più intelligente e meglio confezionato della prima
parte di 2004: The
Day After Tomorrow incassa 188 milioni di dollari sul
solo mercato americano (484 in totale) sbaragliando i contemporanei
ed insensati baracconi di Troy
e Van Helsing. Accanto
alla Rossum la nuova stella maschile Jake Gyllenhaal. Ed ora,
ecco il primo ruolo da protagonista, scelta dall’eccentrico
Joel Schumacher nel classico Il
fantasma dell’opera, musicato da un Andrew Lloyd
Webber che si è dichiarato assolutamente entusiasta
delle doti canore ed attoriali della ventenne newyorkese (performer
lirica fin dall’infanzia), alle prese con il personaggio
di Christine, la cantante di cui il mostruoso protagonista
si innamora. Non ci resta che vedere ed ammirare ancora una
volta doti di questa nuova starlet in ascesa, che per imporsi
ha scelto la via del cinema di qualità invece che le
solite commedie giovanilistiche di sicura cassetta, ma di
scarso valore artistico.