Evidentemente
la serie televisiva “Gilmore Girls” - da noi ovviamente
ribattezzata “Una mamma per amica” con strepitoso
senso del ridicolo - deve proporre dei temi talmente retorici
e zuccherosi da costringere le proprie protagoniste a trovare
nel cinema dei personaggi che possano “redimerle”
da cotanto perbenismo: se infatti lo scorso anno Lauren Graham
ha partecipato al sulfureo e salutarmente volgare cult Babbo
bastardo, accanto ad un Billy Bob Thornton laido e scatenato,
quest’anno è toccato alla teen Alexis Bledel
prendere la “strada della perdizione”; la giovane
ventiquattrenne texana (è di Houston) è passata
da timida liceale a seducente e pericolosa prostituta in Sin
City di Rodriguez, dove interpreta l’ambigua Becky,
motore narrativo del secondo episodio della pellicola. Per
chi la ama casta e sorridente in “Gilmore Girls”
deve essere stato di certo un duro colpo questo cambiamento
radicale…
Scorrendo la carriera cinematografica ancora acerba della
Bledel, si scopre con immenso piacere che il suo esordio sul
grande schermo è avvenuto nel 1998 - anche se non accreditata
- con uno dei film più interessanti degli anni ’90,
quel Rushmore che ha iniziato ad imporre
la figura di Wes Anderson all’attenzione della critica
statunitense. Altri due film di discreto successo sono già
stati interpretati dalla giovane moretta: il primo è
Tuck Everlasting, favoletta che ha ottenuto
un notevole riscontro di pubblico in patria; il secondo è
lo pseudo-bollywoodiano Matrimoni e pregiudizi,
uscito da noi lo scorso Natale senza suscitare troppo clamore.
Ed i progetti futuri? È appena uscito in America The
Sisterhood of the Traveling Pants di Ken Kwapis,
che nonostante la concorrenza sul mercato di blockbuster come
Episodio III
– La vendetta dei Sith, Madagascar,
L’altra sporca dozzina e Cinderella
Man è riuscito ad incassare quasi venti milioni
di dollari in meno di una settimana. Non male, candida Alexis!