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Se
per “starlet” intendiamo alla lettera attrice
emergente che cerca di imporsi all’attenzione del grande
pubblico, allora di sicuro la bella Dunst non rientra in questa
categoria. Già, perché se a soli dodici anni
rubi la scena a due “vampiri dello schermo” come
Tom Cruise e Brad Pitt, probabilmente significa che di importi
non hai già più bisogno. Il film in questione
è, ovviamente, quel suadente Intervista col
vampiro diretto da Neil Jordan e targato 1994.
Ma quanti giovani attori/promesse sono poi naufragati nell’anonimato
se non addirittura scomparsi dalla scena? A proposito, che
fine ha fatto Haley Joel Osment?
Comunque, torniamo alla dolce Kirsten, che tanto per non rischiare
di passare inosservata ogni qualche teen-comedy da strapazzo
ci infila pure un cult generazionale: l’esordio di Sofia
Coppola dietro la macchina da presa, il
Giardino delle vergini suicide, a soli diciassette anni
le regala lo statuto di attrice ormai diventata adulta ma
ancora non quello di star internazionale. Il film è
apprezzato da tutti i critici, ma non lo vede quasi nessuno
(10,5 milioni di dollari d’incasso in tutto il mondo…).
Come fare allora per imporsi? Semplice! Accaparrarsi magari
la parte della “bella” in un blockbuster che incassa
più di 400 milioni di dollari solo in America? Perché
no!
Spider-Man è un
successo planetario, che forse va addirittura oltre le aspettative
della produzione, ma forse per la Dunst è un limite
alla sua crescita professionale: imbottigliata in un ruolo
che è poco più di una mera funzione destinata
a portare avanti la storia di Peter Parker/Uomo Ragno, l’attrice
non riesce in nessuno dei due episodi della saga a dotare
il suo personaggio di una credibilità psicologica ed
emotiva che lo facciano ricordare allo spettatore. In attesa
della terza puntata, meglio però sembra muoversi la
Dunst in produzioni che ne valorizzino maggiormente la sua
aurea leggermente eterea, fatta di sensazioni e sentimenti
quasi impalpabili. Eccola quindi dolce e disillusa nel capolavoro
di Gondry Se mi
lasci ti cancello, ma soprattutto poetica e sensuale regina
nell’ultimo Marie
Antoinette nuovamente diretta dalla Coppola, cineasta
che fino a dora più di tutti ha saputo metterne in
mostra le doti d’attrice pacata e vagamente sorniona.
Talento ancora non del tutto espresso con pienezza, Kirsten
Dunst (nata nel New Jersey nell’aprile del 1982) deve
forse ancora trovare il ruolo che le faccia esprimere in pieno
le proprie capacità. Intanto, a soli ventiquattro anni,
si è assicurata e già da tempo la fama mondiale
con una carriera non vorticosa ma molto ben gestita a livello
di scelte manageriali. Il successo è assicurato: per
la grandezza c’è tempo…
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