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Finding Neverland,
Usa, 2004 di Marc Forster; con Johnny Depp, Kate Winslet, Julie Christie, Dustin Hoffman, Radha Mitchell. Tre anni dopo lasciutto ed intenso realismo di Monsters Ball - opera dalle grandi qualità narrative, che era riuscita nellimpresa di sopravvalutare anche unattrice medio-scarsa come Halle Berry - ecco il film che mai ti aspetteresti da un regista che si è fatto conoscere in quel modo. La storia della creazione del più famoso racconto per linfanzia della storia della letteratura, quel Peter Pan che ha regalato al suo creatore James M. Barrie eterna fama. Un film che sposta dunque la ricerca di intensità emotiva in tuttaltra direzione, improntato su un tipo di messa in scena che mescola la verosimiglianza di unaccurata ricostruzione storica al volo fantastico delle scene in cui Barrie lascia libero sfogo alla propria fantasia, arrivando in questo modo alla creazione artistica. Visivamente accurato, preciso nei riferimenti, capace di mantenere unefficace sobrietà anche nei momenti più drammatici, Neverland dimostra prima di tutto la sorprendente capacità di Foster di saper dirigere con mano sicura e molto professionale qualsiasi tipo di operazione, passando dal dramma cupo alla favola elegiaca con una disinvoltura che in pochi altri cineasti odierni abbiamo notato; merito della riuscita di questo tentativo è anche da ascrivere alla bella sceneggiatura di David Magee, che dosa con sapiente scaltrezza i cambi di ritmo e soprattutto di tono narrativo, e che regala ai personaggi una serie pressoché ininterrotta di dialoghi intelligenti che evitano accuratamente la retorica. Dal canto loro, laffiatato gruppo di attori contribuisce e non poco a regalare alla pellicola un solido valore aggiunto: protagonista assoluto un Johhny Depp che si dimostra maturo e sottile in un ruolo che portava sicuramente con sé il rischio dellistrionismo gratuito. Accanto a lui Kate Winslet solare ed appassionata, sempre a suo agio quando deve indossare un costume depoca, si tratti di un kolossal come Titanic o un piccolo prodotto come Iris - Un amore vero; come caratteristi di contorno poi ci sono Julie Christie e addirittura Dustin Hoffman, un lusso a dir poco clamoroso. La grande sorpresa di Neverland è però il piccolo Freddie Highmore, attore in erba che tira fuori unintensità ed una veridicità impressionanti per un bambino; trattenuto ma allo stesso tempo vibrante, il piccolo confeziona con Depp uno dei più bei duetti dellanno: pensare che li rivedremo insieme protagonisti di Charlie and the Chocolate Factory di Tim Burton non può che farci rabbrividire per lemozione. Onesto, asciutto, mai rivolto allo spettatore per procacciarsi una facile emozione, Neverland è un film che si pone decisamente sopra il prodotto medio americano per qualità ed intelligenza di realizzazione, pur essendo unopera che non punta ad essere un capolavoro o un prodotto cosiddetto autoriale (nel senso peggiorativo del termine). Uscito in America in un periodo dellanno buono per le segnalazioni ai premi importanti, il film si è guadagnato ben 5 candidature ai Golden Globes, mancandole tutte. Anche se siamo contenti del risultato, dobbiamo però ammettere che forse il trattamento che gli è stato riservato è stato forse un po compiacente: non vorremmo che questo buon prodotto diventasse inviso alla critica per il solo fatto di essere stato sopravvalutato in altre situazioni. Foster, Depp, la Winslet e soprattutto Neverland non lo meritano. |