|
||||||||||||||||||
^ In occasione dell'uscita
del film Wonderland, incentrato
su un periodo buio della storia del "re del porno" John Holmes,
ecco una piccola galleria fotografica dedicata al rapporto fra il cinema
mainstream e quello pornografico. Il pornografo Inserts, Usa 1975, di John Byrum Molto più ficcante il titolo originale per uno dei primi film mainstream ad affrontare largomento, retrodatandolo in una Hollywood anni 30, dove il regista caduto in disgrazia Richard Dreyfuss sbarca il lunario girando porno. Ritratto caustico dellindustria del cinema che fu (fu?), questo degenerate film with dignity, come recita la tagline originale, ha scontato divieti su divieti in tutto il mondo ed è ancora tabù per la televisione. Hardcore id, Usa 1978, di Paul Schrader Dio, quella è mia figlia!: frase di lancio epocale per la vicenda del morigerato imprenditore George C. Scott che insegue le tracce della figlia scomparsa, finendola per trovare irretita (ma consapevole, che liberazione ) nel giro del porno. Schrader, cresciuto in una famiglia ultracalvinista, ha visto il suo primo film a 17 anni e questo dà spessore alla pellicola. Imperdibilmente seventies George C. Scott con parrucca, occhiale scuro e maglietta attillata, mentre fa i provini fingendosi produttore Un lupo mannaro americano a Londra An American Werewolf in London, Usa 1981, di John Landis Un cult assoluto la sequenza finale: prima dellultima, tragica trasformazione in lupo mannaro, David parla con lamico morto (e in decomposizione) dentro un cinema porno, mentre i corpi degli attori si affannano luno sullaltro e sullimprobabile set si susseguono gag nonsense di puro stile landisiano. Nellepopea di corpi mutanti e squassati, la dolce sicurezza bidimensionale del corpo dei pornoattori Videodrome id, Canada 1983, di David Cronenberg James Woods-Max Renn inghiottito (stavolta quasi letteralmente) da Videodrome, emittente tv clandestina di hardcore violento fino allo snuff. Inevitabile approdo al porno da parte di un regista che dellesplorazione della carne, della sua vulnerabilità e delle sue infinite feritoie, ha fatto il fulcro del suo cinema. Gloria e vita alla nuova carne! Omicidio a luci rosse Body Double, Usa 1984, di Brian De Palma Ennesima ma godibilissima variazione depalmiana sul tema del doppio e del cinema, con Melanie Griffith pornostar (tra i titoli, Holly does Hollywood) che sdoppia il suo corpo fingendosi la bella vicina di casa del protagonista voyeur e coinvolgendolo in un omicidio. I due recitano anche insieme in un porno, con una già classica Relax dei Frankie goes to Hollywood come sottofondo. Leggenda vuole che la Griffith abbia eseguito lo strip alla perfezione rifiutando qualsiasi controfigura professionista del ramo. Larry Flynt Oltre lo scandalo The People vs Larry Flynt, Usa 1996, di Milos Forman Il porno come bandiera di libertà, realizzazione estrema del sogno americano. La sfida di Forman funziona, in questa pirotecnica biografia delluomo che inventò "Hustler" e creò un impero dal nulla e che, per un divertito contrappasso, appare nel film nella parte del giudice agli infiniti processi che dovette affrontare. In Italia fu boicottata la locandina con Woody Harrelson crocifisso su un pube femminile, pure calzato in un costume con la bandiera americana. Boogie Nights id, Usa 1997, di Paul Thomas Anderson) Cult istantaneo e inarrivabile ritratto dellindustria del porno nella San Fernando Valley degli anni settanta: filologia millimetrica, melodramma e ironia, Burt Reynolds unicona e Heather Graham sui pattini mai così sensuale. Il monologo finale di Dirk Diggler, che sfodera allo specchio i suoi trenta centimetri, ha tutto limpianto e la massa fisica di quello di La Motta-De Niro in Toro Scatenato. 8mm id, Usa 1999, di Joel Schumacher Nicolas Cage è un private eye che tenta di far luce su un presunto snuff-movie con una ragazzina, affrontando la discesa agli inferi del porno. A fargli da guida è un giovane Joaquim Phoenix, commesso di un sexy shop che nasconde Truman Capote dentro una rivista porno per non sfigurare a lavoro e che regala la meravigliosa definizione del produttore Dino Velvet: Hes a producer-slash-director-slash-weirdo. Hes like the Jim Jarmusch of S&M (leggi sado-maso) Guardami Italia 1999, di Davide Ferrario Vita e opere di una pornoattrice, molto vagamente ispirata a Moana Pozzi, tra dettagli laidi e ansie di redenzione. Totalmente sconclusionato. La povera Cavallotti ha passato praticamente il resto della vita a convincere la gente ai talk show che aver fatto un pompino sul set non intacca il suo status professionale. |