Starlet
 

Abbie Cornish

Quello sguardo un po’ così…
di Giulio Frafuso
 
  Se dovessimo stilare una classifica delle nostre starlet più avvenenti, probabilmente quest’ultima arrivata non sarebbe nei primissimi posti. Non che la bellezza a questa ventiquattrenne australiana manchi, tutt’altro. E’ che di Abbie Cornish non ti colpiscono i lineamenti suadenti, o il corpo flessuoso, o quant’altro sia necessario per giudicare una donna bella. Basta vedere una sua qualsiasi foto e rimanere colpiti da quello sguardo doloroso, che anche quando ride sembra celare un qualcosa di storto, di triste.
Se volete verificare su grande schermo il magnetismo ambiguo di quest’attrice, potete vederla confrontarsi con due generi diversi, nei due film che in questo momento vengono proiettati nelle nostre sale. Il primo è il drammaticissimo “amor fou” che la bella Abbie intrattiene con Heath Ledger in Paradiso + inferno di Neil Amfield, opera non certo trascendentale nella storia ma piacevole soprattutto per la bravura dei due attori, alle prese con ruoli “maledetti” dove avrebbero tranquillamente potuto scadere le manierismo fine a se stesso. Non accade, e la Cornish in molte scene ruba lo schermo al più quotato e conosciuto Heath.
Il secondo lungometraggio in cui si possono ammirare le doti interpretative (ed estetiche, ci teniamo a ribadirlo) della Cornish è addirittura un’Ottima annata, in cui interpreta la figlia illegittima del proprietario della tenuta che il guascone Russell Crowe vorrebbe vendere: un’americana un po’ spaesata ma estremamente seducente, che con le proprie doti di seduttrice tiene testa alla prima donna del film, la splendida Marion Cotillard (eh già, anche a lei dovremmo prima o poi dedicare la nostra attenzione in questa rubrica…).
Se il presente di Abbie Cornish appare come sfolgorante, e da indubbiamente lustro alla sua ancor giovane carriera d’attrice, il futuro non sembra meno promettente: due infatti sono le pellicole in fase di post-produzione in cui potremo ammirarne la bravura. Prima di tutto uscirà the Golden Age, il sequel di Elizabeth ancora interpretato da Cate Blanchett e diretto da Shekar Kapur: alla giovane australiana il ruolo - sinceramente da noi ignoranti di storia anglosassone non meglio identificato - di Elizabeth Throckmorton. La seconda pellicola è addirittura più stuzzicante, in quanto si tratta del nuovo film di quella Kimberly Peirce che nel 1999 con il doloroso Boys Don’t Cry lanciò la carriera di Hilary Swank e Chloe Sevigny. Il lungometraggio non ha ancora un titolo, ma racconta del ritorno di un soldato - Ryan Phillippe, acnora un giovane sex-symbol per Abbie! - dalla guerra in Iraq, e del suo rifiuto di rimettersi in viaggio verso una guerra del tutto guerra insensata.
Sguardo ansioso, spesso febbrile, corpo adoperato come specchio per un’anima irrequieta, Abbie Cornish potrebbe davvero diventare una delle eroine più cupe ed alternative del prossimo panorama internazionale.