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^José Padilha,
Orso d'Oro per Tropa de Elite Tra i vari festival internazionali a cui si è avuta la fortuna di partecipare negli ultimi anni, questa 58° edizione del festival del cinema di Berlino è stata senza dubbio quella che ha proposto la qualità complessiva delle opere più scadente; la maggior parte delle pellicole più attese in concorso e nella sezione panorama hanno pienamente deluso le aspettative, dimostrando esplicitamente come la kermesse tedesca si trovi da qualche anno in difficoltà rispetto alla capacità di reperire grandi nomi e pellicole degne rispetto ai diretti concorrenti, e cioè Cannes, Venezia ed adesso anche Roma. Ovviamente, alcuni titoli degni di grande attenzione vi sono stati, primi tra tutti il ruggente il Petroliere di Paul Thomas Anderson e il delizioso Happy-Go-Lucky di Mike Leigh, autore che ormai è diventato una garanzia di cinema intelligente e non scontato. Per il resto la delusione è stata pressoché totale, ed anche le altre pellicole che si sono salvate, non sono comunque espressione di una ricerca puntuale e precisa di opere degne di partecipare ad una rassegna del blasone di Berlino. Alla fine, il lavoro che ha convinto maggiormente è stato proprio quello che ha aperto il festival, Shine a Light di Martin Scorsese, testimonianza accaldata che il grande regista, quando è libero dai condizionamenti dellindustria a cui ha scelto di sottomettersi - almeno nellultimo decennio - è ancora capace di fare cinema infuocato e straordinariamente emozionante. Unultima annotazione sul palmares, che più degli anni precedenti è sembrato logico anche se non pienamente azzeccato: praticamente tutti i film premiati, ed in particolar modo il vincitore brasiliano Tropa de Elite comprato dai fratelli Weinstein, hanno una loro collocazione importane nel mercato internazionale, fattore che potrebbe spingere i nomi più importanti del cinema internazionale e soprattutto le Major a portare le loro pellicole più rappresentative a Berlino. Top 3 Berlino 2008 Shine a Light Di Martin Scorsese, con Mike Jagger, Keith Richards, Ronnie Wood, Charley Watts. Gli Stones ci hanno messo grande musica, Scorsese ci ha messo gran cinema. Il risultato è un'opera-concerto - non un documentario - incandescente, dove la machina da presa sfrutta come meglio non avrebbe potuto la profondità del palco, i cambi di fuoco, i movimenti di macchina, e soprattutto i colori e le scenografie del bellissimo Beacon Theatre. Ogni nota arriva dritta la fegato. Happy-Go-Lucky Di Mike Leigh, con Sally Hawkins, Eddie Marsan. La protagonista Poppy o la ami fin dalla prima scena o le tireresti un pugno in testa, perché è impregnata fin nel midollo di quellottimismo un po ottuso di chi crede che la vita si un bel posto in cui vivere. Leigh le concede il beneficio del dubbio in una commedia molto più amara di quanto non sembri, perché parla anche di razzismo, povertà, contraddizioni sociali. Insomma il solito graffiante regista inglese, al meglio anche in salsa semi-slapstick. Perfetta la Hawkins. il Petroliere Di Paul Thomas Anderson, con Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Ciaràn Hinds. Anche se squilibrato e pomposo, il film sul West di Anderson possiede i cromosomi dellepopea a tratti indimenticabile, soprattutto grazie a un Daniel Day-Lewis leggendario. La ferocia del self-made man con le mani sporche di olio e sangue, incorniciata in unopera di grandissimo impatto visivo, che soffre la voglia di raccontare troppo ma non può evitare allo spettatore di rimanere almeno un paio di volte a bocca aperta di fronte a tanto cinema. Orso d'oro per il miglior film Tropa de Elite di José Padilha Orso d'argento - Gran Premio della Giuria Stardard Operating Procedure di Errol Morris Orso d'argento per la miglior regia Paul Thomas Anderson, per il Petroliere Orso d'argento per la miglior attrice Sally Hawkins, per Happy-Go-Lucky Orso d'argento per il miglior attore Reza Najie, per The Songs of Sparrows Orso d'argento per il miglior contributo artistico Jonny Greenwood, per la colonna sonora de il Petroliere Orso d'argento per la miglior sceneggiatura Wang Xiaoshuai, per In Love We Trust Premio Alfred Bauer 2008 Lake Tahoe di Fernando Eimbcke Premio per la Miglior Opera Prima Asyl - Park and Love Hotel di Kumasaka Izuru (sezione Forum). Premio del Pubblico Lemon Tree di Eran Riklis (sezione Panorama) Darling! The Pieter-Dirk Uys Story di Julian Shaw Erika Rabau - Der Puck von Berlin di Samson Vicent. Premio della Giuria Ecumenica In Love We Trust (concorso) Boy A (Panorama) Corridor #8 (Forum) Premio FIPRESCI Lake Tahoe (concorso) Mermaid (Panorama). Teddy Award The Amazing Truth About Queen Raquela (film) Football Under Cover (documentario). |