Starlet
 
Laura Smet
Un volto impaziente
di Sabrina Garret
 
  Di solito per imporsi all’attenzione del panorama cinematografico internazionale occorre una certa gavetta, che per un attore/attrice significa anni di piccoli ruoli secondari e poi la parte che permette di sfondare. Il caso di Laura Smet sembra perfetto per smentire questo luogo comune. Già, perché le è bastato il suo primo ruolo - Charlotte la protagonista (ovviamente) del bellissimo e controverso Corpi impazienti di Xavier Giannoli: la ventiduenne figlia d’arte Laura si è immediatamente imposta come una delle sicure promesse del cinema francese. Difficilmente comunque avrebbe potuto essere altrimenti: con quello sguardo felino ed ammaliante, con quei lineamenti sinuosi, e soprattutto con quella sfrontata ed aggressiva fisicità, la figlia di Johnny Halliday e Nathalie Baye non avrebbe potuto passare inosservata neppure volendolo. E la Smet di certo è una ragazza che non voleva restare nell’ombra; dopo l’esordio, ecco infatti subito altre due pellicole: prima l’imminente La donna di Gilles (visto all’ultimo festival del cinema di Venezia ), in cui viene diretta da quello stesso Frédéric Fonteyne che con Una relazione privata regalò la coppa Volpi come miglior attrice alla madre; dopo questo denso melodramma in costume, la Smet ha interpretato il ruolo della fatale e misteriosa Senta Bellange ne La damigella d’onore, ultima fatica di uno dei più grandi autori della storia del cinema francese, Claude Chabrol.