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Con questo mio pezzo sullultimo film di Michael Mann spero di pagare il debito intellettuale che sento di avere nei confronti della pellicola: nella prima visione in sala il film mi aveva lasciato piuttosto indifferente, per non dire perplesso. Nonostante la solita maestria dellautore a livello di pura messa in scena, Alì non mi aveva pienamente convinto per quanto riguarda lo sviluppo della sceneggiatura e limpostazione scelta dal regista nel tono da dare alla vicenda (per saperne di più, meglio rileggersi la recensione scritta allepoca...). Dopo una seconda visione estiva, devo ammettere di aver cambiato completamente opinione su questo lungometraggio: mi sono accorto, anche grazie allo studio de Il viaggio delleroe di Chris Vogler* (una sorta di Bibbia per lo studio delle strutture della sceneggiatura cinematografica), che nellapproccio alla biografia di Cassius Clay lo script ideato da Mann & co. ha applicato quasi alla lettera le varie tappe dodici, per lesattezza - che compongono il suddetto viaggio, trasformando così quella che poteva diventare una semplice ed anonima cine-biografia in una vera e propria rivisitazione moderna del mito delleroe. Dopo aver comprato e rivisto varie volte il DVD, sono rimasto folgorato dalla costruzione del trailer ideato per le sale americane, in cui tutto il percorso prima brevemente analizzato viene riproposto in un minuto e mezzo di programmazione; in questo senso il trailer si presenta non soltanto come perfetta ed efficacissima sintesi di quello che il film sarà, ma addirittura folgorante esemplificazione della struttura narrativa che regge un lungometraggio, soprattutto per quanto riguarda la classica divisione in tre atti. Tenteremo ora di esaminare, in maniera sommaria e tutto sommato viscerale, quanto è contenuto nel trailer di Alì; tenendo presente quanto detto in precedenza, cercheremo di alternare una sintesi delle teorie sui tre atti e sul viaggio dellEroe con quello che di queste teorie è a nostro avviso contenuto nei novanta secondi della sua durata. Atto I Di solito nel primo atto di un film, che dura circa un quarto dellintera pellicola, viene presentato leroe e il mondo in cui vive, e poi viene introdotto il cosiddetto richiamo allavventura, il nodo narrativo che da inizio alla vicenda e che spinge leroe ad agire, fino a giungere ad un primo turning-point che conclude linizio-presentazione della storia. In questo trailer linizio è appunto la presentazione delleroe: Muhammad Alì si batte sul ring, il suo balletto sul quadrato ne inquadra subito lo stile e la bravura; il suo mondo viene introdotto da una canzone gospel che ne specifica lappartenenza etnica oltre che culturale. Anche i personaggi di contorno, i cosiddetti alleati o compagni davventura, vengono introdotti brevemente nella vicenda, a partire dal suo amico Boundini. Il richiamo allavventura è ovviamente il quadrato dove il protagonista combatte, dove leroe trova la piena affermazione di sé stesso. Sono il re del mondo! urla infatti Will Smith alla folla. Le prime tappe proposte da Vogler vengono dunque contenute nellincipit sia esplicitamente che a livello sotterraneo; la fine del primo atto del trailer avviene quando il pugno di un avversario stende leroe: la musica si raffredda, latmosfera da glorificatrice diventa drammatica, e viene introdotto il conflitto principale con cui il protagonista deve confrontarsi. Alla fine del primo atto infatti leroe deve varcare la prima soglia (in questo caso la sconfitta con Frazier) da cui non potrà più tornare indietro. Atto II Nel secondo atto leroe inizia il suo cammino, affronta le varie prove nellavvicinarsi alla sfida centrale, trova nel suo percorso nemici, alleati e soprattutto un mentore. La parte principale del secondo atto, che dura circa metà del film intero, è però la prova centrale, il confronto con lantagonista da cui leroe deve uscire ri-generato. Subito nel trailer vengono presentati due mentori di Alì: prima il suo amico-cronista, Howard Kosell, che introduce lantagonista: Ti ostacolano perché sei importante. Immediatamente dopo, laltro mentore, lavvocato impersonato da Joe Morton, esplicita il dilemma: Vogliono impedirti di combattere!. Ed ecco arrivare lantagonista, cioè il sistema di legge americano, personificato dallalgente dellF.B.I. che arresta Alì per renitenza al servizio di leva. La scansione del secondo atto arriva fino alla prova centrale, che è una sfida che leroe deve affrontare sia fuori che dentro sé stesso. Lo schermo si fa nero, la musica cessa, e si ode la voce del protagonista: E allora? E allora? Io non devo essere quello che gli altri vogliono che sia, e non ho paura di essere quello che voglio essere . Ecco, la prova centrale è stata superata, adesso deve arrivare la ricompensa, ed infatti inizia nuovamente la fase ascendente del personaggio. Parte Bodyrock di Moby, che avvolge tutto con melodie vigorose ed elettrizzanti. Vola come una farfalla, punge come unape. Battiti, uomo, battiti! urlano Will Smith e Jamie Foxx, ed ecco che il ritmo del trailer ricomincia a sparare colpi. Il momento emotivo della rinascita è Boundini che pronuncia parole profetiche e definitive: Noi passeremo dalle tenebre alla luce! Atto III Il terzo atto conclude il film, ed in esso sono fondamentalmente contenuti due elementi: la resurrezione delleroe, rigenerato e più forte rispetto allinizio del suo cammino allinterno della storia, ed il ritorno al mondo (lequilibrio) presente allinizio della vicenda; questa seconda opzione non è sempre necessaria, ma descrive spesso la nuova condizione delleroe, capace di ritornare allequilibrio iniziale con una maggiore consapevolezza della propria forza o addirittura con delle capacità aggiunte.La parte finale del trailer di Alì è dunque un vortice di immagini e suoni che riesce a coinvolgere lo spettatore nellapoteosi del suo protagonista. Il momento culminante di questa parte è un insieme di quattro inquadrature che, montate in rapidissima successione, riescono a dare vita ad una danza frenetica sulle note della canzone di Moby: la prima è un colpo sferrato dal pugile, seguita immediatamente da una donna che, vestita con abiti eleganti, danza in un locale alla moda; la terza immagine è lo stesso pugile che schiva un colpo di un avversario con una sorta di balletto; infine, alcune danzatrici di professione che provano una parte a Kinshasa. In questi pochi attimi è contenuto il cuore pulsante di tutto il trailer, il momento in cui leroe e ciò che lo circonda si fondono in un rito pagano e potente, che riavvicina lo stesso alla sua gente ed al suo posto nel mondo. Alla fine del trailer, ecco perciò il ritorno allordine iniziale, con Alì che, circondato dalla propria gente, scherza con un bambino. Il percorso si è compiuto, la storia è giunta al termine: in un minuto e trenta si è riusciti a raccontare la parabola di un personaggio, con tanto di ascesa, decadenza e resurrezione, mostrandoci la struttura della pellicola ma non rovinandoci lemozione né tanto meno la sorpresa. Questo è (o meglio, dovrebbe essere) un esempio di trailer cinematografico. * Il libro di Vogler è in realtà una riproposizione aggiornata de LEroe dai Mille Volti di Campbell, opera che ha studiato le forme e gli stilemi secondo cui il mito si è riproposto nei secoli e nelle varie forme settarie. Trasformando molti dei principi trovati da Campbell in una metodologia per la corretta scrittura cinematografica, Vogler ha puntualizzato dodici tappe del viaggio che leroe deve intraprendere perché la sua vicenda arrivi alla fine ed abbia un senso compiuto ed il più possibile esaustivo. Attenzione, lo stesso Vogler esorta i lettori a non interpretare lo schema che lui propone in maniera troppo rigida; le dodici tappe sono: 1 - Mondo Ordinario 2 Richiamo allAvventura 3 Rifiuto del Richiamo 4 Incontro col Mentore 5 Varco della Soglia 6 - Prove, Alleati, Nemici 7 Avvicinamento 8 Prova Centrale 9 Ricompensa 10 La Via del Ritorno 11 Risurrezione 12 Ritorno con lElisir. |