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The Emperor's New Clothes, Italia / Gb / Germania, 2001
di Alan Taylor, con Ian Holm, Iben Hjejle, Tim McInnerny, Tom Watson
Se non avessimo avuto paura di annoiare voi, pazienti lettori, avremmo
scritto la recensione di I Vestiti Nuovi dellImperatore
ripetendo solamente ununica frase: IAN HOLM E UN GRANDE
ATTORE!!! Probabilmente avremmo poi anche sbagliato limpostazione
di questo pezzo, perché il film in realtà non si regge
soltanto sulla grande prova del suddetto caratterista, ma è opera
convincente in tutte le sue dimensioni; Alan Taylor, che per chi non
lo ricordasse aveva esordito con il bel Palookaville (id.,1996),
porta avanti con estrema efficacia lo stile di regia che ci aveva proposto
i precedenza: mai la macchia da presa viene messa in evidenza rispetto
agli attori o alla storia che racconta, e lascia sapientemente spazio
a ciò che accade ed al modo in cui accade; i più lautore
riesce a condire con una dose di finissimo umorismo ed elegante ironia
il tutto, sfruttando al meglio la briosa sceneggiatura scritta a sei
mani insieme a Kevin Molony ed Herbie Wave. Anche nei passaggi dai toni
più leggeri a quelli più melodrammatici, il film non è
mai forzato, grazie soprattutto allabilità dello script
nel saper mescolare serio e faceto: ad esempio, la sequenza in cui il
Bonaparte sfodera tutto il suo acume tattico-logistico non per schierare
eserciti in battaglia, ma per aiutare un gruppo di venditori di meloni
sullorlo della miseria, è puro ingegno narrativo, che porta
allo spettatore divertimento intelligente ed insieme genuino. Ecco che
allora con I Vestitti Nuovi dellImperatore possiamo goderci
un film assolutamente ben impostato nella sobrietà della messa
in scena e nella recitazione degli attori. Qui, ovviamente, non possiamo
non tornare a lodare Ian Holm, un caratterista troppo spesso sottovalutato
dal grande pubblico e dai critici internazionali; il suo doppio ruolo
- quello di Napoleone e del sosia che ne prende il posto nellesilio
di SantElena - è reso con impressionante efficacia, ed
una sorprendente vena finemente comica. A fargli da degno contraltare
la bella (e bravina) Iben Hjejle, già apprezzata in Alta Fedeltà
(High Fidelity, 2000) di Stephen Frears.
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