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Shoot’em up - spara o muori
Shoot’em Up, Usa, 2007
di Michael Davis, con Clive Owen, Paul Giamatti, Monica Bellucci

Sesso e pallottole
recensione di Silvia Pitzianti



Smith (Clive Owen, l’affascinante navigatore di Elizabeth: the Golden Age del 2007), uomo dall’oscuro passato con un particolare talento nell’uso delle armi e una strana passione per le carote, si ritrova coinvolto in una sparatoria dove viene uccisa una donna incinta. Avendo aiutato la donna a partorire prima della sua morte, decide di prendersi cura del bambino e chiede aiuto a GQ, una bellissima prostituta d’alto bordo interpretata da Monica Bellucci; in realtà è proprio il bambino, al centro di un intricato complotto internazionale, ad essere il bersaglio degli assassini e i due si dovranno dare un bel da fare per riuscire a salvargli la vita.
Michael Davis, già regista della commedia 100 ragazze del 2000, sceglie per questo suo thriller d’azione un mix di sangue, sparatorie e sesso. A dirla tutta però la violenza presentata non è mai gratuita; è anzi surreale e simbolo di questa surrealtà è Hertz, un Paul Giamatti nel ruolo di capo dei cattivi, sfortunato e perennemente sconfitto. È un film quello di Davis che assomiglia quasi a un videogioco, agli sparatutto per essere precisi, con un susseguirsi di scontri a fuoco e inseguimenti; a detta della Bellucci invece questo film si muove maggiormente verso i lidi del fumetto, ed è proprio grazie alla sua passione per questo genere che ha accettato il ruolo di GQ.
L’essenza del film è forse racchiusa nella scena d’amore tra la Bellucci e Clive Owen, durante la quale fa irruzione una squadra di assassini armati fino ai denti che riversa una pioggia di pallottole sui due amanti. Amore e violenza quindi, sesso e pallottole appunto, abbinamento poco realistico ma perfetto per un film di poche pretese come Shoot’em Up.
La prestazione della Bellucci risulta come spesso accade poco convincente, ma la sua parlata napoletana (presente anche nella versione originale) la rende sicuramente più simpatica del solito. Pellicola leggera e risate quindi per una visione non proprio consigliata ai bambini.