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id., Usa / Germania /
Giappone, 2002
di John McTiernan, con Chris Klein, Jean Reno, LL Cool J, Rebecca Romijn,
Naveen Andrews
Ridateci American Pie, per favore!
Per tutta la durata del film non ho fatto altro che chiedermi "perché?"...
non perché la sceneggiatura fosse così inutile, non perché
il montaggio così veloce e dalle soluzioni spesso inaspettate,
tanto da palesare un intento di riscatto per la bruttezza delle immagini,
non perché tanta violenza gratuita, non spiegabile con la sola
scusa del remake, non perché l'America abbia ancora bisogno di
sottolineare il trinomio Russia-Comunismo-Diavolo.... Ma "perché
Jonathan Cross (Chris Klein) non si allaccia il casco"???
Sin dalle sequenze d'apertura capiamo di trovarci di fronte a uno degli
sport più violenti e pericolosi che la mente umana sia mai riuscita
ad architettare: si rischia la vita a ogni attimo; non indossare il
paraschiena può voler dire rimanere paralizzati per sempre; i
costumi degli avversari richiamano alla mente gli squadroni cittadini
di violenza anarchica... l'angoscia dovrebbe crescere a ogni metro della
pellicola. E invece arriva lui, con il viso da angelo (che potrebbe
creare un contrasto fruttuoso) con il casco perennemente slacciato e
tutta la tensione crolla.
Non abbiamo bisogno di questi film, anche perché tutti i clichés
a cui fa riferimento non ci appartengono più, se mai ci sono
appartenuti. Niente di nuovo, anzi tutto TROPPO vecchio.
In una battuta, dopo pochi minuti dall'inizio del film, si sente "Lo
spettacolo è creato dietro, in regia...". In effetti
si rimpiangono le capacità attoriali di un Jean Reno ancora francese,
e si arriva a rimpiangere il Chris Klein di American Pie, quando
ancora era un semplice ragazzino sprovveduto e divertente, e si rimpiangono
le sequenze d'azione dei film alla Schwarzenegger (la scena dell'inseguimento
della moto da parte di un aereo rientrerà nelle antologie più
imbarazzanti)... l'espediente dell'aumento dell'audience per giustificare
le peggiori scorrettezze in campo era antiquato già negli anni
'40... allora lo spettacolo dietro, lì, alla regia, dov'è?
Se per spettacolo si intende la velocità forsennata delle immagini,
ricalcate su quelle usate a Disneyland nei giochi di simulazione, allora
sì! Peccato che la brevità delle sequenze è tale
da non lasciar intuire praticamente niente.
Ridateci American Pie!
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