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Intolerable Cruelty,
Usa, 2003 di Joel e Ethan Coen, con George Clooney, Catherine Zeta-Jones, Geoffrey Rush, Billy Bob Thornton, Cedric the Entertainer, Richard Jenkins. A dieci anni dal tremendo tonfo economico di Mister Hula Hoop - 40 milioni di dollari di budget, 2,8 di incasso -, i fratelli terribili del cinema americano sono tornati a confrontarsi con una produzione interamente hollywoodiana. Sotto legida di Brian Grazer, uno dei new tycoon più intelligenti e sagaci, e con una sceneggiatura per la prima volta firmata insieme ad altri due autori, Joel ed Ethan Coen non hanno commesso lerrore che aveva probabilmente decretato linsuccesso della precedente esperienza nellambito mainstream. Tanto infatti Mister Hula Hoop conteneva in sé tutta lautorialità intellettuale delle loro opere più estreme, sicuramente impervia per il grande pubblico, tanto Intolerable Cruelty è invece un prodotto ideato e realizzato secondo unidea di cinema sicuramente più popolare. A risentire maggiormente di questo cambiamento apparentemente più commerciale è sicuramente la messa in scena che, rispetto a due capolavori assoluti di regia come Fratello, dove sei? e L uomo che non cera, si mostra meno presente sullopera stessa; rispetto alla fredda, calcolata, inebriante eleganza dei due film appena citati, questultima fatica ci regala una regia in apparenza meno costruita e ricercata. Considerare Intolerable cruelty, sotto questo punto di vista, come un film minore sarebbe però un grossolano errore: in realtà si tratta di unoperazione destinata ad un altro tipo di pubblico, soprattutto ad un altro mercato, e perciò costruita secondo diversi criteri, sia economici che estetici. In questo senso la nuova avventura dei Coen strizza molto più locchio alla commedia hollywoodiana del periodo classico, dove lintervento della macchina da presa sul film era minimo, si faceva quasi invisibile (o per meglio dire, neutro) per lasciare il campo a personaggi, attori, situazioni, battute e dialoghi esilaranti. E infatti, Prima ti sposo poi ti rovino, è un film dove a farla da padrone sono tutte queste componenti, a partire dallo straordinario cast, capitanato da un Clooney effervescente e da una Zeta-Jones al massimo della sua bellezza (impareggiabile poi il cameo di Billy Bob Thornton). Dopo tante opere intente a ri-elaborare in chiave personale e post-moderna il cinema classico hollywoodiano, soprattutto la cosiddetta screwball comedy, finalmente stavolta i Coen hanno diretto unopera che nellestetica e nella realizzazione sembra uscita direttamente dagli anni 50, scanzonata come il miglior Preston Sturges tante volte omaggiato dagli autori ed a tratti graffiante come il miglior Wilder. Insomma, pur cambiando in maniera consistente il proprio modo di fare cinema, i creatori di Fargo sono comunque riusciti a regalarci un altro lungometraggio pienamente riuscito, in tutto e per tutto creatura dei fratelli terribili. |