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The Pink Panther,
Usa, 2006
di Shawn Levy, con Steve Martin, Kevin Kline, Jean Reno,
Emily Mortimer, Beyoncè Knowles, Henry Czerny
Il goffo detective che nellimmaginario collettivo possiede le
indimenticabili fattezze di Peter Sellers ritorna a quarantanni
di distanza dal primo film, dopo che altri artisti si sono cimentati
nellardua prova di indossare i panni di Clouseau: Alan Arkin nel
1968, con l'Infallibile ispettore Clouseau, Benigni
nel 1993 con il Figlio della pantera rosa. Ma entrambi
non furono che copie sbiadite di un personaggio inimitabile. Dura dunque
la sfida che ha dovuto affrontare Steve Martin, attore decisamente sottovalutato
in Italia, che si sforza di imprimere una nota originale al personaggio
nel non facile compito di omaggiare un mito pur senza imitarlo pedissequamente.
Clouseau questa volta è alle prese con il caso più importante
da lui affrontato: a dargli lincarico è addirittura lispettore
capo della polizia francese Dreyfus, in attesa di ricevere un premio
alla carriera e quindi poco propenso a mettersi personalmente in gioco
per uninchiesta apparentemente insolubile. Proprio durante i festeggiamenti
per la vittoria sulla Cina, infatti, lallenatore della nazionale
francese Yves Gluant è stato assassinato per mezzo di una freccetta
avvelenata, ed il famoso diamante La Pantera Rosa, che aveva al dito
al momento dellomicidio, si è volatilizzato come per incanto.
Il nostro ispettore si muoverà senza sosta tra Parigi e New York
alla ricerca di indizi e di colpevoli, coadiuvato dal novello assistente
Gilbert Ponton e dalla fidata segretaria Nicole.
La comicità è di stampo diverso da quella delloriginale:
al contrario di Sellers, il quale si basava su una fisicità vorticosa
(per cui si sono scomodati i nomi di Chaplin e Keaton), Steve Martin
ha impiegato senza esitazioni lo stile che lo contraddistingue, composto
da una mimica facciale irresistibile congiunta ad un intelligente
ironia e tempi molto rapidi. Rapidità in linea con la regia di
Shawn Levy, già rodato con Martin nella commedia di successo
una Scatenata dozzina; è stato proprio durante
la lavorazione di questa commedia familiare di successo
che la MGM espose al produttore Simonds il progetto de la Pantera
Rosa, e lui a sua volta propose Levy e Martin. Questi, allinizio
timoroso, si è poi imposto di trovare una dimensione originale
e ci è riuscito, dando unimpronta nuova al personaggio;
lo dimostra il fatto che i momenti più esilaranti si trovino
in alcune gags lontane dallo stile del primo film, come quella della
danza in calzamaglia o la spassosa lezione di inglese. Non sono stati
cancellati gli elementi esterni più caratteristici di Clouseau,
come il trench bianco e i baffetti, ma si è scelto di rimodernarli
intelligentemente e con discrezione. Le modifiche hanno riguardato il
look (il cappello è di foggia diversa, dei calzini a righe colorate
emergono da enormi scarpe a punta ed il trench ha subito un accorciamento
per aumentare leffetto di sproporzione), ed altri vari aspetti:
lispettore gira su una simpatica Smart, per archiviare i suoi
indizi usa senza timori il computer, e per i momenti più intimi
non disdegna luso del Viagra. Purtroppo si intuisce la costruzione
a tavolino di tutti questi elementi che nella prima versione erano scaturiti
naturalmente dallindubbio genio degli autori; e ciò non
può che portare un senso di freddezza e di cocente nostalgia,
come se avessimo a che fare con un cugino lontano delloriginale.
Il cast è notevole: Jean Reno -scelto evidentemente anche in
funzione della sua francesità- veste i panni di Gilbert
Ponton, lassistente serio ed fidato che rimpiazza quello che nella
prima versione era Cato, il domestico dagli occhi a mandorla; questo
nuovo personaggio, però, non sembra trovare una sua dimensione
precisa, nonostante lentusiasmo dellattore nel recitare
in un film cui, secondo le sue parole, ogni attore
francese sogna prima o poi di prendere parte. Il più convincente,
comunque, risulta Kevin Kline nei panni dell'ispettore Dreyfus, seguito
da Emily Mortimer alias Nicole; anche la popstar Beyoncè, la
cantante delle Destinys Child, è perfetta fasciata nelle
sensuali vesti di Xania.
AllOperazione Nostalgia contribuiscono tutti gli altri elementi
del film: la fotografia in stile anni 60, le ricche scenografie,
le location di grande appeal, come i panorami da cartolina di Notre-Dame
o del ponte sulla Senna, e le affollate strade della Grande Mela dove
lispettore passeggia ignobilmente mascherato da turista. Non possono
mancare allappello i fantastici titoli di testa con la pantera
animata, che come da tradizione hanno per base la famosa colonna sonora
del 64 opera di Henry Mancini.
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