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Nelle tue mani,
il nuovo film di Peter Del Monte, non è un film alla moda, non
parla di donne patinate e romantiche, non riprende famiglie da mulino
bianco. Mavi (Kasia Smutniak) è una mamma selvaggia, troppo impegnata
a correre dietro alle sue paure, a spogliarsene e a rivestirsene, per
poter davvero vedere la bellezza della felicità costruita con
Teo (Marco Foschi). Lui, innamoratosi di Mavi dopo un incidente, fa
il rappresentante di enciclopedie astronomiche. Viaggiando per lavoro,
lascia sola Mavi che impazzisce, prima di gelosia, poi del tutto in
una feroce discesa agli inferi. Mavi è il caos capitato per caso
nella normalissima vita di Teo.
Mentre nel cinema italiano ci si affanna a dipingere donne plausibili,
Peter Del Monte porta sullo schermo il puro furore femminile e listinto
animalesco che solo una madre può provare. Kasia Smutniak prende
nelle proprie mani la vita di Mavi e la fa esplodere nelle urla, nei
pianti, nei gesti ingiustificati come spogliarsi per strada (la Smutniak,
a proposito, ha detto spogliarsi dei propri sentimenti è
più difficile che togliersi i vestiti). È un
film scomodo a tutti gli effetti, tanto che il Ministero dei Beni Culturali
non ha supportato economicamente la realizzazione del film, nonostante
il periodo piuttosto florido per i finanziamenti alla produzione cinematografica.
Teo è stato il punto di partenza per la scrittura di
Nelle tue mani: Peter Del Monte non esita a chiamare le cose
col proprio nome. Il riferimento alla famiglia ebraica di Teo è
puramente biografico (Lo sono anche io, mi sembrava naturale);
tutto il film non vuole essere un dibattito dattualità
(aborto, famiglia, femminilità), ma solo un viaggio consapevole
nellanimo umano.
Il regista di Controvento segue il filo dellodio
e della disperazione, sfruttando la città (una Roma soleggiata
e anonima) per raccontare la progressione della vita; richiamando la
luce del Caravaggio per contestualizzare la paura e lo spaesamento di
Teo di fronte alla follia. Luso sapiente dei tagli di scena dà
il giusto ritmo al film. Marco Foschi (Fame chimica,
Riprendimi) dimostra di poter mettere a disposizione
una vasta gamma di segni prossemici che mettono al centro della visione
il suo corpo: significative le sue corse disperate che ricordano quella
di Laura Ceccarelli in Luce dei miei occhi.
Nelle tue mani è un film coraggioso, che si confronta con la
nevrosi e limperfezione, dimesso per scelta e per necessità
perché non sono necessari gli orpelli per chiamare le cose con
il proprio nome. Follia, donna, amore e famiglia trovano nel linguaggio
di Del Monte pari dignità, esplodendo sul corpo e sul volto di
una Kasia Smutniak che sembra seriamente impegnata a diventare finalmente
unattrice.
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