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Usa, 2005
di John Maybury,con Adrien Brody, Keira Knightley,
Jennifer Jason Leigh, Kris Kristofferson
Da quando M. Night Shyamalan, da The Sixth Sense in
poi, ha spostato le coordinate dellhorror verso sponde più
accentuatamente rivolte al melodramma, sono fioriti tutta una serie
di prodotti che hanno seguito più o meno fedelmente questa nuova
impostazione, arrivando probabilmente a definire un genere aperto
- il thriller soprannaturale - in maniera più precisa. Il nuovo
lavoro di John Maybury - suo linteressante Love Is the
Devil sullopera di Francis Bacon - si presenta come unopera
perfettamente in linea con questa nuova tendenza: The Jacket
si muove su unimpalcatura che alterna vari strati temporali e
mescola la classica trama del giallo psicologico ad incastri con laltrettanto
comune storia damore impossibile, sotto-trama che a dire il vero
funziona molto meglio della prima, tanto da sostituirla quasi completamente
nel finale, restituendo ad una pellicola altrimenti trascurabile una
pregnanza romantica piuttosto coinvolgente. Molto del merito di questa
efficace sterzata va attribuito ad Adrien Brody, attore capace di sembrare
fuori parte per tre quarti di lungometraggio e poi improvvisamente acquistare
unadeguatezza al proprio personaggio davvero sorprendente. Per
il resto, la confezione del film soprattutto nella prima parte risulta
a dir poco incomprensibile, stiracchiata nelle forme di un independent-movie
a basso budget e poi invece tirata a lucido con delle impennate simil-MTV
non necessarie. Probabilmente Maybury ha dovuto usare il solito metodo
di coprire con la luccicanza della regia una sceneggiatura troppo stiracchiata,
incapace di riempire con il ritmo tutti gli inevitabili buchi di logica
che una simile storia esigeva per andare avanti.
The Jacket si presenta dunque come un film non nuovissimo
nellidea e abbastanza sconclusionato nella realizzazione. Eppure
la sonora bocciatura non arriva, e questo, come preannunciato, grazie
agli ultimi dieci minuti: alla fine infatti, come per incanto (a dire
il vero, sa molto di fortuna invece che di abilità da parte dei
realizzatori) la pellicola si fa interessante da seguire nello sciogliersi
degli enigmi e coinvolgente sotto il profilo strettamente emotivo: Brody
si rivela interprete capace di lasciar trasparire la sofferenza del
proprio personaggio anche e soprattutto attraverso il suo luminoso sorriso.
Accanto a lui, un cast forse non al suo meglio ma comunque capace di
fornire un notevole apporto in quanto a spessore recitativo: la sempre
bella Keira Knightley ed i veterani ormai mitici Jennifer Jason Leigh
e soprattutto Kris Kristofferson. Maybury la smette di infilare a vanvera
effetti da video-clip e si concentra sugli eventi, iniziando a narrare
le emozioni invece che la loro assenza coperta da immagini sfavillanti.
Ed ecco che The Jacket abbandona le false spoglie del
thriller e diventa una storia damore sincera ed appassionata,
lucidamente emozionante nel suo essere quanto più possibile incredibile.
Se a questo finale il film fosse arrivato con la coerenza della narrazione,
sia drammaturgia che estetica, invece che non si capisce bene in quale
modo, adesso staremmo scrivendo di un piccolo grande cult-movie
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