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Se cercate questa frase nel film
in Italiano, rimarrete delusi. Iron Man, il film realizzato
da Jon Favreau sulleroe dei fumetti Marvel, cambia continuamente:
nel doppiaggio italiano e nella storia che chi ha amato il fumetto,
troverà un po diversa. Una storia, comunque, affascinante,
che si lascia (intensamente) amare.
Tony Stark (Robert Downey Jr) è il proprietario delle Stark Industries.
Mentre è in viaggio daffari in Afghanistan, viene rapito
e ferito al cuore dai guerriglieri di un gruppo chiamato I dieci
anelli. Durante la prigionia gli ordinano di costruire il terribile
missile Jerico. Stark comincia a lavorare, smontando i missili delle
sue industrie e fabbricando la celebre, prima armatura di Iron Man.
Fuggito dalla grotta, James Rhodey Rhodes (Terrence Howard)
lo salva e lo riporta a casa. Qui lo aspettano la zelante Miss Pepper
Potts (Gwyneth Paltrow) e il suo socio in affari, Obadiah Stane (Jeff
Bridges). Ma la mente di Tony è cambiata. Il suo pensiero fisso
ora non è più il divertimento facile tutto pupe, gioco
dazzardo e whiskey. Il suo unico obiettivo è distruggere
le sue armi, vendute sottobanco ai guerriglieri, che stanno devastando
il mondo. In un regno ipertecnologico continuamente disgelato nella
visione del film, Stark costruisce larmatura più fica e
perfetta che si possa pensare per un supereroe. E, insieme ad essa,
costruisce la leggenda.
La storia di Iron Man
Chi ha amato il fumetto, può essersi sentito tradito
dalladattamento fin troppo facile fatto da Mark Fergus, Hawk Ostby
e Jon Favreau, in collaborazione con tutto il cast, che ha aggiunto
spunti personali per i propri personaggi. Niente Vietnam, anche se Yin
Sen (Shaun Toub) torna ad essere laiutante di Stark a latitudini
un po diverse. Nei 126 minuti dellIron Man
di Jon Favreau vanno perduti tutti i micro cambiamenti delleroe,
che sul grande schermo evolve velocemente, sia a livello iconografico
sia a livello psicologico. Niente Capitan America, niente dipendenza
dallalcool (almeno non manifesta). Niente triangolo amoroso fra
Tony Stark, Harold "Happy" Hogan (la splendida parte che Favreau
si è ritagliato per sé nel film) e Virginia "Pepper"
Potts.
Tuttavia, la storia nel film fila via in un soffio. La tensione è
dosata in modo giusto, la musica carica e accompagna senza molestare
la visione, e gli effetti speciali sono tutti da godere (anche quello
per cui Robert Downey Jr. sembra inspiegbilmente più alto di
Gwyneth Paltrow, che per tutto il film gira su scarpe con tacchi da
12 centimetri).
Il nuovo Iron Man
Iron Man come personaggio Marvel non è poi così
famoso e conosciuto fra gli appassionati di fumetti. Forse questo spiega
anche il perché sia arrivato così tardi rispetto ai vari
Spiderman e Batman. Tuttavia il merito che si riconosce al lungometraggio
di Iron Man è laver riconsegnato allimmaginario collettivo
un personaggio valoroso, uno dei pochi supereroi che non hanno bisogno
di mutazioni genetiche per essere davvero super. Il vero potere di Tony
Stark è la sua geniale conoscenza, esaltata per tutto il film
grazie ad una scenografia accurata e stupefacente (pannelli di vetro
intelligente, Jarvis il maggiordomo virtuale che supervisiona lintera
casa sulla scogliera di Malibù). Il cuore malato diventa il principale
motore dazione della vita di Tony. È lì che nascono
i sentimenti che lo rendono un vero supereroe.
Robert Downey Jr, più in forma che mai, interpreta al meglio
la complessità di Iron Man. Forte e allo stesso tempo vulnerabile,
si dota di unarmatura per combattere la viltà del mondo
e, piano piano, anche la sua. È assistito in tutto e per tutto
dalla bellissima e discreta Pepper Potts, interpretata da una Gwyneth
Paltrow che, a 40 anni, splende di un fascino abbagliante. La galleria
di personaggi interpretati da Jeff Bridges si arricchisce di un ruolo
da cattivo subdolo e imponente, nei cui panni lattore protagonista
de Il grande Lebowski sembra essere nato e perfettamente a proprio agio.
Da non perdere per chi vuole sentirsi, almeno per qualche ora, un vero
supereroe.
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