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Becoming Jane
id., Gb, 2007
di Julian Jarrold, con Anne Hathaway, James McAvoy, Julie
Walters, James Cromwell, Maggie Smith
Il romanzo di una vita
recensione di Emanuela Andreocci
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Dopo il successo de il Diavolo
veste Prada, Anne Hathaway si rivela unottima interprete
in un nuovo romantico film che non detta moda, ma che anzi ci mostra
come sia possibile ribellarsi alle norme e alle convenzioni di una società
rigida come quella inglese di fine Settecento.
È Jane Austen a sconvolgere i canoni di unepoca nella quale
le donne non solo non potevano sposarsi per amore - dovendo scegliere
matrimoni economicamente convenienti in base alla propria disponibilità
e fortuna - ma non potevano neanche permettersi di desiderare un lavoro
redditizio per sostenere una famiglia, figuriamoci pensare di vivere
della propria scrittura. Emblematico è un veloce scambio di battute
tra Lady Grasham - che non vuol capire - e suo nipote: Cosa
sta facendo? Scrive Non si
può porre rimedio?. Per una donna era decisamente
disdicevole. Ma la scrittrice non si fa scoraggiare dalle convenzioni
dellepoca, né dai suoi divieti o dalle parole della pioniera
del romanzo gotico Ann Radcliffe: anche se essere moglie e scrittrice
è possibile, ma assolutamente non facile, Jane non può
rinunciare ad un desiderio così profondo; per sottolineare meglio
questa sua passione che anima e muove tutte le sue azioni, il film si
apre su un meraviglioso paesaggio inglese alternato con immagini di
una penna che scrive su un foglio. Se inizialmente le sue letture annoieranno
il bel Tom Lefroy, la sua grinta ed effervescenza, la sua acuta ironia,
la sua passione per la vita e la scrittura, insieme ad una conoscenza
via via sempre più approfondita, li porteranno ad innamorarsi.
La prima impressione, in fondo, non sempre si rivela corretta, e non
è un caso che il titolo originario di Pride and Prejudice
fosse proprio First Impression. Tutti sbagliano. Solo che
la vita, a differenza dei romanzi scritti di proprio pugno - con tanto
di scelta del finale - non offre le stesse possibilità e a volte
si discosta dalla strada che vorremmo invece farle percorrere: mentre
nel suo romanzo Elizabeth Bennet corona il suo sogno d amore e
si sposa col signor Bennet e sua sorella con il signor Bingley, Jane
e Cassandra non si sposeranno mai.
La pellicola, grazie ad una fotografia eccellente che si esprime al
meglio nelle sfavillanti riprese in esterno e in alcuni significativi
interni dalle delicate tonalità ambrate - che troviamo sia per
le immagini di casa Austen che per quelle del gran ballo - trasmette
emozioni, sentimenti e atmosfere daltri tempi, catapultando lo
spettatore in un ottimo e ben riuscito romanzo visivo accompagnato da
una colonna sonora dolce e travolgente, sempre pronta a sottolineare
avvenimenti e paesaggi. Azzeccati in pieno anche gli interpeti: oltre
a James McAvoy, il cui aspetto fisico (il viso in particolare) incarna
perfettamente la figura del giovane e inizialmente scapestrato avvocato
irlandese, brillanti nei loro seppur più marginali ruoli risultano
Maggie Smith e James Cromwell, rispettivamente nei panni di Lady Grasham
e Mr Austen.
Grazie a Julian Jarrold possiamo rivivere le emozioni di Jane Austen
come proiettati in uno dei suoi romanzi: il regista infatti è
riuscito a rendere, con semplicità ed efficacia, la vita della
scrittrice una bella, seppur triste e melanconica, favola daltri
tempi.
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