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l’Altra donna del re
the Other Boleyn Girl, Gb / Usa, 2007
di Justin Chadwick, con Natalie Portman, Scarlett Johansson, Eric Bana, Kristin Scott Thomas

L’importanza di chiamarsi Boleyn
recensione di Stefania Leo



C’è un’ossessione che si è impossessata dei registi europei in questi ultimi anni: vedere Natalie Portman e Scarlett Johansson in costume storico. Le due attrici, dopo i rispettivi l’Ultimo inquisitore di Milos Forman (ceco) e la Ragazza con l’orecchino di perla di Peter Webber (inglese), tornano sul grande schermo questa volta insieme in l’Altra donna del re, girato da Justin Chadwick, inglese anche lui.
L’altra donna del re racconta la storia delle sorelle Boleyn, entrambe amanti di Enrico VIII, entrambe sfortunate, entrambe ripudiate. Mentre Mary (Scarlett Johansson), sposata, viene costretta a diventare l’amante di Enrico VIII (Eric Bana) per poi essere ripudiata a favore di Ann, quest’ultima (Natalie Portman) non si è mai perdonata di essersi lasciata sfuggire l’occasione di occupare la posizione privilegiata di sollazzo personale del sovrano inglese prima della sorella Mary. Così Ann comincia a tramare, e trama che ti ritrama riesce in due ore di film a far impazzire Enrico VIII, fargli lasciare sua moglie, la regina Caterina D’Aragona (Ana Torrent), farlo litigare con la Chiesa cattolica e farsi decapitare.
Interminabile nei suoi 115 minuti, L’altra donna del re tiene in sospeso il giudizio dello spettatore, grazie al modo sapiente che Justin Chadwick ha di cucire fra loro le scene, e di stupire con una fotografia che alternava toni freddi a caldi rossi, gialli e blu. Peccato che, forse per colpa della sceneggiatura, gli ultimi venti minuti di film mollino gli ormeggi dal molo della sapienza e veleggino senza guida nella concitazione più prossima al linguaggio del più becero action movie. Tuttavia va riconosciuto l’impegno profuso nella realizzazione dei costumi e nei riferimenti pittorici a Vermeer incastonati in alcuni momenti del film.
Complice la bravissima Natalie Portman che regala al cinema una delle sue interpretazioni più nevrotiche, L’altra donna del re si sforza di colmare la mancanza di qualità di questo film con un cast accattivante. La docile Scarlett Johansson rincorre la ribelle sorella a colpi di languidi sguardi e regale incedere. Natalie tesse trame e complotti per conquistare il trono d’Inghilterra. E poi c’è Eric Bana.
Dopo la visione del film di Chadwick, ci si chiede perché attori come Eric Bana abbiano ancora la possibilità di recitare. Le Regole del gioco, film sul poker che ha coinvolto anche Robert Duvall, aveva dimostrato l’incapacità dell’attore australiano di produrre espressioni facciali. Eppure eccolo qui, ad interpretare il debole Enrico VIII in preda ai bollori per Anna Bolena.
Insomma, non sprecate sette euro per una commedia in costume: a volte, anche in parrocchia c’è di meglio.