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Failure to Launch,
Usa, 2006
di Tom Dey, con Sarah Jessica Perker, Matthew McConaughey,
Zooey Deschanel,
Bradley Cooper
È un dato di fatto condiviso da tutti che trovarsi a trentanni
a vivere ancora sotto le cure protettive dei genitori sia assurdamente
comico, vivendo in Italia come negli Stati Uniti. La differenza è
che negli Stati Uniti, fortuna loro, si può scegliere di volare
via dal nido molto presto e anzi, chi dei piccoli non lo fa viene considerato
anomalo, i genitori si disperano e chiedono aiuto a femmine
esperte che riescono a spingere fuori i più pigri. Sorvolando,
fuor di metafora, sulla negata libertà dovuta a fattori economici,
e magari anche sulla folkoristica mammite tipica del popolo italiano,
la trama del film, ma anche il suo svolgimento, noi proprio non li capiamo,
o meglio non li troviamo divertenti, ne utili alla mente o al cuore.
Un macho di nome Tripp, interpretato dallamatissima icona sexy
del cinema USA, Matthew McConaughey (Come farsi lasciare in
10 giorni, Prima o poi mi sposo), viene servito
e riverito nella casa paterna dalla dolce mammina che trascura il marito
per accontentarlo. La sequenza della colazione che ci presenta i personaggi
è tra le migliori clip del film: è ritmata e puntualmente
comica, la mamma è davvero felice di fare la schiava al proprio
figlio, tanto più che la sera prima come da prassi, si è
fatto lasciare dallultima fidanzata sorpresa in flagrante dalla
visita notturna del simpatico paparino del focoso amante! Cosicché
il piccolo è di nuovo scampato al pericolo dellabbandono
del nido. Il comportamento delle donne da cui Matthew si fa accompagnare
a casa è matematico: una volta scoperta la presenza dei genitori,
le poverine fuggono spaventate alla vista di un mammone! A lui tutto
va liscio come lolio, o meglio liscio come navigare su un mare
calmo. Lui nella vita fa limprobabile venditore di navi, ma praticamente
non lavora: il tempo lo passa a fare sport improbabili con degli amici
abbastanza scemi
che giudicano strano Tripp giustificando la loro
stessa pigrizia con inutili scuse. La completa mancanza di approfondimento
psicologico oppure di uno straccio di puro romanticismo, completano
il quadro. Che dire? Lapparizione di Sarah Jessica Parker, (lei
è quella di "Sex and the City": forse sono i due attori
il motivo dellaltrimenti inspiegato successo al botteghino americano)
non solleva le sorti della pellicola che manca pure della suspence comica
che tenta di usare. Lincontro tra i due al negozio di divani,
luscita in barca con gag annessa, linnamoramento: questultimo
assolutamente poco costruito e poco credibile. Vogliamo parlare delle
scenette naturalistiche che coinvolgono i tre sfigati compagni di sport
estremi?! Assistiamo a nientedimeno che alla rivolta della natura verso
un uomo che va contro natura rifiutandosi di uscire dalla casa dei genitori!!
Ammesso che questo comportamento possa rompere un certo ritmo umano
e larmonia universale
ma in Italia allora stiamo per essere
aggrediti da ogni forma di insetto volante, terrestre e marino
!
Urge un coprifuoco. Il finale non verrà svelato allo spettatore
ma è a dir poco scontato, così come i motivi che hanno
spinto i due malcapitati verso una trappola emotiva: rotta la corazza
del dolore ora sono di nuovo preda dellamore. E così i
genitori possono godersi la loro nuda e meritata libertà. Sono
molto carine e surreali le scene finali con un Terry Bradshaw molto
comico e dal fisico molto atletico.
I due genitori di Tripp (cè anche Kathy Bates: Misery
non deve morire
) sono dei meravigliosi co-protagonisti,
molto più bravi dei due divi. Una menzione speciale va a Zooey
Deschanel, che interpreta il ruolo dellamica folle di Paula. È
lunica che riesce nellintento comico spinto al parossismo,
che poteva forse essere lunica strada percorribile per questo
film, ma molto è aiutata nel doppiaggio italiano dalla voce delleroina
di "Friends", Phoebe.
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