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Francia, 2004
di Olivier Marchal, con Daniel Auteuil, Gèrard
Depardieu,Valeria Golino, Andrè Dussollier, Roschdy Zem
Servendosi dellottima interpretazione di Daniel Auteuil nei panni
delleroe condannato ingiustamente e di quella di Gérard
Depardieu in quelli del poliziotto fallito, cinico e assetato di potere,
Olivier Marchal realizza un buon film poliziesco in cui sceneggiatura
e regia si accompagnano bene. La storia, tratta da un fatto di cronaca
e romanzata dallautore, è quella tragica di Dominique Loiseau,
poliziotto della BRI (Squadra investigativa e di pronto intervento)
che partecipò attivamente nel gennaio 1985 alle operazioni condotte
a Parigi per sgominare la Banda dei Postiches composta da un gruppo
di poliziotti del 36 Quai des Orfèvres appartenenti alla squadra
notturna della BRB, che erano stati accusati di gestione del racket,
aggressione a mano armata, rapimento e sequestro di persona.
Le accuse, gravissime, vedevano coinvolti diversi uomini appartenenti
ad una delle più prestigiose squadre del 36 Quai des Orfèvres,
sede storica della Polizia Giudiziaria di Parigi, e avevano provocato
un vero terremoto allinterno della gerarchia e dellestablishment
della polizia, al punto che la Prefettura di Parigi, considerata una
sorta di stato dentro lo stato, si era ritrovata allimprovviso
ad essere il bersaglio dei sindacati della magistratura e del potere
centrale che cercavano da lungo tempo di destabilizzarla.
Il 14 gennaio 1985, la Bri e la Brb ricevono una richiesta di intervento
a Rue du Docteur Blanche, (Parigi) dove è in corso una rapina
ad opera della Banda dei Postiches. Non rispettando lordine di
non intervento, il capo delle Brb esce scioccamente allo scoperto nel
tentativo di risolvere da solo la questione e scatenando invece una
violenta sparatoria che si concluderà non solo con il fallimento
delloperazione, ma che causerà la morte di uno dei migliori
poliziotti della Bri.
In seguito a questo incidente, al 36 Quai des Orfèvres inizia
una vera e propria rivolta perché i poliziotti presenti sul luogo
della sparatoria pretendono una sanzione disciplinare nei confronti
di quel capo squadra della Brb responsabile del massacro.
La rivolta viene soffocata e cercando di coprire il fallimento delloperazione
e di indirizzare i media ad occuparsi di altro, lamministrazione
comincia a far circolare voci secondo cui Jean Vrindts, il poliziotto
ucciso durante la sparatoria a Rue du Docteur Blanche, fosse anche lui
tra i poliziotti corrotti indicati sulla famosa lista, sulla quale ritroveremo
anche il nome di Dominique Loiseau, condannato agli arresti nel carcere
di Bois dArcy senza alcuna spiegazione.
Ci rimarrà 12 anni durante i quali perderà anche la moglie,
uccisa in unaltra operazione di polizia.
è in sua memoria, e per ricordare gli scandalosi e tragici episodi
legati alloperazione di cattura e arresto della banda, che Olivier
Marchal ha realizzato questo bel film.
Poliziotto anchegli, attore dal 1988 (Ne rèveillez
pas un flic qui dort) e in seguito sceneggiatore e regista
di film dazione (il suo ultimo Gangsters, 2002,
aveva anchesso per protagonisti poliziotti e malviventi a confronto),
Marchal spiega che lidea di 36 risale al 1994
quando conobbe Didier Maury, un agente della BRI che aveva partecipato
alloperazione di Rue du Docteur Blanche e che era stato preso
in ostaggio. Anche lui, come lo stesso regista, aveva conosciuto di
persona Dominique Loiseau e non credeva alla possibilità di un
suo coinvolgimento nella faccenda dei poliziotti corrotti per la quale
venne invece condannato.
Decisamente drammatico, il lungometraggio di quasi due ore, non risulta
comunque noioso per il carattere dazione che conserva e per la
facile immedesimazione del pubblico con i personaggi.
Continua contrapposizione di bene e male, la separazione tra buoni e
cattivi è invece meno netta, lasciando soprattutto al personaggio
di Depardieu, il più inquietante di tutti, un ampio margine di
ambiguità e mistero sul passato e sulle motivazioni della sua
cieca vendetta.
Il regista conosce il genere e lo sfrutta al meglio basando la non originalissima
regia su una convincente sceneggiatura, scritta a otto mani con lausilio
dello stesso Dominique Loiseau.
Ad interpretare la moglie delleroe, anchessa vittima di
intrighi di potere e corruzione, lintensa Valeria Golino, una
delle attrici italiane più apprezzate allestero e, una
volta tanto, non esclusivamente per le curve mediterranee
Sempre più seducente con il passare degli anni, lattrice
incarna il ruolo della moglie fedele e determinata, consapevole dei
rischi che incontra essendo la compagna di un poliziotto ma pronta ad
accettarli anche a costo della propria vita.
Un personaggio sopra le righe che la Golino riporta a livello umano
e credibile. Bravo anche Depardieu, ingrassato, invecchiato e quasi
costretto in un corpo che sembra non solo non appartenergli, ma soprattutto
causargli disagio e in-sofferenza.
Il film parla quindi di poliziotti corrotti e di rispetto del sistema:
ma fino a che punto un poliziotto deve essere disposto a rischiare per
il suo lavoro? I personaggi, buoni o cattivi che siano, sono vittime
di un sistema giudiziario sempre più sclerotizzato e di una gerarchia
politica che non tollera più i poliziotti che operano ai margini,
gli originali.
Per questo motivo e per la base di verità che la storia racconta,
il film si è guadagnato il premio del pubblico al Noir Film Festival
e crediamo piacerà anche il pubblico in sala. Peccato solo che
talvolta scivoli troppo nel melodrammatico rischiando pericolosi atteggiamenti
da film tv.
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