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Tra la fine degli anni 60
e linizio del decennio successivo il concetto hollywoodiano di
messa in scena crolla, ed in un certo senso viene ad essere
sostituito da un nuovo modo di intendere il cinema che potremmo chiamare
messa in visione: quello che infatti viene quasi totalmente
sradicato dallidea-film è proprio la scena, intesa come
costruzione artificiosa di un set in cui girare buone immagini.
Attraverso un processo che, simile, è avvenuto in Italia nel
secondo Dopoguerra ed in Francia con la Nouvelle Vague ma i presupposti
da cui queste correnti nacquero sono radicalmente differenti, non va
dimenticato la strada diventa il termine estetico di confronto
primario per un nuovo modo di fare cinema, che vede nellespressione
dellimmediatezza e della realtà (termine da
prendere sempre con le molle
) il nuovo credo. Se pubblico e critica
percepiscono immediatamente il vento del cambiamento e lo abbracciano
con pochissime riserve, è solo con The French Connection
che Hollywood offre cittadinanza ai nuovi autori che propongono questa
visione alternativa: i 5 Oscar guadagnati dal film, tra cui quelli per
la miglior pellicola dellanno, per Friedkin e per Hackman, stanno
a significare non che lindustria si è arresa alla rivoluzione
dei movie brats, ma che è già riuscita ad
accettarli e quindi ad inglobarne le idee portanti dentro i suoi meccanismi
produttivi, magari leggermente modificati per adattarli a questa nuova
impostazione.
La forma del cinema di Friedkin raggiunge il suo primo, completo espletamento
ne il Braccio violento della legge: limpostazione
visiva si rivela come la coerente prosecuzione del lavoro documentaristico
che ha contrassegnato gli esordi del cineasta. Non stiamo parlando però
di rappresentazione scarna e realistica, bensì di uninterpretazione
personale che Friedkin ha elaborato di tali stilemi: il suo cinema non
si muove verso il raggiungimento della verosimiglianza, ma piuttosto
verso unestetica che ne restituisca quanto più possibile
la potenza espressiva. Questo film è infatti sanguigno e pulsante
come se fosse un instant-movie, ma in nessun momento perde di vista
limportanza della costruzione stilistica che il suo autore sta
cercando. In questo senso il Braccio violento della legge
è probabilmente il maggior punto di equilibrio, il compromesso
più importante tra le esigenze stilistiche della nuova
Hollywood e le necessità comunque imprescindibili di unindustria
dello spettacolo che deve sempre e comunque confrontarsi con il grande
pubblico. Friedkin è riuscito a saldare queste due forze, centrifughe
ma non opposte, attraverso una sorta di realismo visionario
di incredibile resa cinematografica, che troverà il suo incredibile
punto di massima espressione in un lavoro inarrivabile come lEsorcista.
Detto in sintesi dellorganizzazione della forma in questa pellicola,
bisogna però affrontare il vero motivo per cui probabilmente
essa ha cambiato le regole del gioco, ed ha scritto una pagina fondamentale
per la storia del cinema americano. Dove il film compie una rivoluzione
strutturale è nellintroduzione del tempo filmico come componente
portante della ricerca verso la veridicità(presunta): mentre
in precedenza il montaggio rappresentava la costruzione di un tempo
propriamente cinematografico, interno alla materia, codificato ed accettato
a livello più o meno inconscio dallo spettatore, con il
Braccio violento della legge si assiste ad una frantumazione
di questo tempo ed allistituzione di un ritmo capace di generare
verosimiglianza, o almeno quella verosimiglianza che serve a Friedkin
per arrivare a raggiungere il suo reale. Avendo avuto lopportunità
di discutere e lavorare con Daniela Catelli adoperando alcune scene
del film, in particolare la sequenza del pedinamento a distanza di Charnier/Rey
ad opera di Popeye Doyle/Hackman, mi sono reso conto come
lattesa dellevento viene nel film prolungata attraverso
un controllo del ritmo narrativo che diventa esso stesso generatore
di energia, magari immobile ma comunque instabile e capace di creare
senso cinematografico. I secondi interminabili in cui il poliziotto
aspetta e spia al freddo lo spacciatore comodamente seduto nel suo ristorante
sono la rappresentazione più silenziosa ma maggiormente importante
di questa nuova impostazione ritmica che Friedkin adopera per caricare
il suo cinema di due fattori tra loro esplosivi come appunto la sua
concezione del realismo e laccumulo di tensione. Anche in altre
scene più esplicitamente cinetiche, come ad esempio il leggendario
inseguimento tra Doyle e Nicoli/Bozzuffi per le strade di New York,
è costruito attraverso una dilatazione temporale che ne accentua
ai massimi livelli sia la tensione drammatica che la capacità
di rendere partecipe chi guarda di un evento che potrebbe sembrare
vero.
il Braccio violento della legge rappresenta a ben pensarci
il momento più significativo, quello in cui uno degli autori
della Nuova Hollywood detta le regole per un nuovo compromesso,
destinato in seguito a tornare squilibrato in favore dello show-business:
Friedkin spalanca la porta agli anni 70, ai lavori più
personali di Coppola soprattutto, ma anche di Scorsese, ed in maniera
del tutto differente di Lucas e Spielberg. Il suo primo capolavoro arriva
dritto allo stomaco, riuscendo nella difficile impresa di farti credere
per un momento che la visione personale possa condizionare e superare
le regole dellindustria. Il futuro smentirà questillusione,
ma The French Connection rimane ugualmente una delle
più significative allucinazioni che quel periodo
ci ha regalato.
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