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Usa, 1973
un film di Norman Jewison, musica di Andrew Lloyd
Webber, testi di Tim Rice, esecuzione di Andrè
Previn con la London Symphony Orchestra
Jesus Christ Superstar (1974) - MCA Records MAPD 6847
Tracklist
1. Overture
2. Heaven On Their Minds
3. Whats The Buzz
4. Strange Thing Mystifying
5. Then We Are Decided
6.Everythings Alright
7. This Jesus Must Die
8. Hosanna
9. Simon Zealotes
10. Poor Jerusalem
11. Pilates Dream
12. The Temple
13. I Dont Know How To Love Him
14. Damned For All Time/Blood Money
15. The Last Supper
16. Gethsemane (I Only Want To Say)
17. The Arrest
18. Peters Denial
19. Pilate And Christ
20. King Herods Song
21. Could We Start Again Please?
22. Judas Death
23. Trial Before Pilate
24. Superstar
25. The Crucifixion
26. John Nineteen Forty One
Jesus Christ Superstar è il musical più
sincero e credibile che sia mai stato concepito. E come tutte le grandi
opere, perché di opera si tratta nel senso più stretto
e più alto del termine, può e deve essere fruita a vari
livelli, mostrando volta per volta nuovi sensi e inaspettati enigmi.
La sua grande qualità è la coesione retta da unimpalcatura
sottile e fluida quanto solida, costituita di piccoli frammenti, imponenti
pilastri tematici e liquidi flashback melodici che si infiltrano nellunità
della narrazione della vicenda degli ultimi giorni vissuti da Cristo.
Colpisce la coesistenza assolutamente naturale - e sapientemente funzionale
a seconda delle esigenze che la trama presenta volta per volta - di
musica sinfonica, hard rock, rock sinfonico o progressive, soul, funky,
spunti melodrammatici, rock psichedelico e avanguardia della migliore
scuola di Darmstadt.
Altro pregio è la spontaneità unita alla verosimiglianza
della finzione drammatico-musicale intessuta da Andrew Lloyd
Webber e dal librettista (e questo è il caso in cui bisogna parlare
di librettista e non di paroliere) di Tim Rice. Guardando questa rappresentazione
cinematografica (ben altra cosa era ed è la sua versione teatrale)
pregevolmente realizzata da Norman Jewison, velocemente ci si dimentica
del fatto che il mezzo despressione della forma musicale continua
e dei dialoghi in forma canzone sono uno strumento artificiale, per
quanto efficace, per rendere lazione più drammatica. Al
punto che non si riesce a immaginare la reale vicenda della Passione
di Cristo in altro modo che suonata e cantata. In questa maniera i vari
temi della partitura di Webber non sono più mezzo esplicativo
dei fatti, ma diventano i fatti stessi, accompagnati dalla materializzazione
in senso strettamente letterale delle tensioni emotive, psicologiche
e affettive dei personaggi. Ogni situazione, ogni dinamica interrelazionale,
ogni personaggio è associato sistematicamente ai suoi temi (se
ne possono individuare 40), che rimandano ognuno a un immaginario musicale
specifico e differente, e che si accumulano e si mischiano col complicarsi
della vicenda. Un esempio, uno dei tanti che si potrebbero presentare
in unanalisi ben più approfondita e meticolosa, si può
riscontrare da un confronto tra il brano "Strange Thing Mystifying"
- nel quale assistiamo al primo scontro tra Giuda e Cristo e al rimprovero
di questultimo agli apostoli - e "The Arrest" nel quale,
a mostrare un ribaltamento di ruoli, Cristo assume lo stessa tema musicale
che prima era stato usato dagli apostoli in difesa delle sue ammonizioni,
e Caifa e Anna inquisitori cantano lo stesso motivo che il Figlio di
Dio aveva usato per rimproverare la stupidità dei suoi apostoli.
Altro magistrale esempio è "Judas Death", nel
quale il vero protagonista e interprete della vicenda prima di impiccarsi
riprende farfugliando in maniera confusa il tema dellamore di
Maddalena, che nella commovente interpretazione di Yvonne Elliman di
"I Dont Know How To Love Him" era tanto vitale e deciso.
La scoperta di altri esempi e relazioni (ce ne sono a decine) la lasciamo
al divertimento del lettore.
Tuttavia la differenza la fanno gli interpreti: Ted Neeley nel ruolo
di Cristo (nella prima versione teatrale - reperibile sul cd "Jesus
Christ Superstar Original London Concept
Recording", registrazione del 1971 - il suo posto era occupato
nientemeno che da Ian Gillan dei Deep Purple), il compianto Carl Anderson
nel ruolo di Giuda, la sopraccitata Yvonne Elliman nel ruolo di Maddalena,
linsuperabile Barry Dennen nel ruolo di un Pilato finalmente umanizzato,
Caifa e Anna interpretati rispettivamente dagli ottimi Bob Bingham e
Kurt Yaghjian, e soprattutto la conduzione insuperabile di Andrè
Previn della London Symphony Orchestra, con un gruppo rock deccezione,
nel quale figurava perfino John Lord dei Deep Purple. Nessunaltra
versione del dramma rock sarà più come questa: spontanea,
creativa nellinterpretazione sia dei cantanti-attori che dei musicisti,
energica, sentita, poiché chiunque altro vi abbia messo mano
si è sempre attenuto troppo alla partitura, come se si trattasse
di unopera di Puccini, senza considerare che invece il vero privilegio
del rock, in qualsiasi forma esso si presenti, è che lo si può
interpretare con vera personalità, non trattandosi di un oggetto
immutabile scolpito nella carta dallinchiostro.
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